Salute
La raccolta firme è promossa dalla Fondazione Maratona Alzheimer per sensibilizzare la società sulle conseguenze della forma più comune di demenza
di Chiara Sgreccia
In Italia sono un milione e duecentomila le persone che soffrono di demenza, per oltre il 50% dei casi la causa è l’Alzheimer. Tre milioni coloro che, direttamente o indirettamente, si dedicano all’assistenza dei loro cari.
Per sottolineare le necessità di cure specifiche che l’Alzheimer richiede e per liberare chi ne soffre dallo stigma sociale, martedì 7 settembre, alla sede dell’Azienda Usl di Bologna, è stata presentata la Petizione nazionale per il diritto alla cura delle persone con l’Alzheimer promossa da Maratona Alzheimer, la fondazione nata dall’urgenza di trovare soluzioni nuove per rendere migliore la vita delle persone con demenza e dalla consapevolezza dell’impegno necessario per affrontare le conseguenze della malattia.
«È in questo contesto che si deve lottare per ottenere ciò che può aiutare le persone con Alzheimer, contrastare l’isolamento sociale di cui soffrono, sostenere le famiglie e i caregiver, migliorare le condizioni di assistenza, delle cure a domicilio e nelle strutture, superare le difficoltà che fino a oggi non hanno trovato una risposta politica soddisfacente» ha dichiarato Stefano Montalti, Presidente della Fondazione Maratona Alzheimer, a proposito degli interventi specifici a tutela della salute previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato in Parlamento.
Chi soffre di Alzheimer è vivo ma non ricorda più la propria storia, non riconosce i volti dei figli, del coniuge e di quelli con cui ha condiviso tutta la vita. Le caratteristiche della forma più comune di demenza sono state descritte per la prima volta dallo psicologo e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer più di cento anni fa ma ancora oggi non sono chiare le cause: si concatena una serie di fattori che trasforma la diagnosi un percorso complesso. L’ Alzheimer causa decadimento cognitivo rendendo più difficile la comprensione della realtà per i pazienti e più ardua l’assistenza per chi si dedica alla cura.
I pazienti con Alzheimer durante la pandemia hanno pagato un prezzo molto alto: circa 1 su 6 decessi per Covid19 è stato di una persona con demenza. Il silenzio sceso sulle strutture specializzate nell’assistenza, la solitudine e l’interruzione delle attività che stimolano le risorse cognitive residue perché necessitano il contatto fisico sono state alcune delle difficoltà che le persone con Alzheimer e le loro famiglie hanno dovuto affrontare.
La Petizione nazionale per il diritto alla cura delle persone con l’ Alzheimer che sarà inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando e ai Presidenti di Camera e Senato. La petizione è disponibile e sottoscrivibile su change.org
Dal 10 al 12 settembre, a Cesenatico, sarà possibile sottoscrivere la petizione in occasione della decima edizione della Grande Marcia per i diritti delle persone con Alzheimer.
Dal 18 al 21 settembre, Giornata mondiale dell’Alzheimer, la raccolta firme della petizione si sposterà sulle 42 piazze d’Italia che ospiteranno la Maratona diffusa.
Qui tutte le informazioni: www.maratonaalzheimer.it