Il nuovo numero
Lui No, cosa c’è sull’Espresso in edicola e online da domenica 9 gennaio
Lo speciale su Silvio Berlusconi con gli articoli di Claudio Rinaldi dal nostro archivio, la campagna contro le molestie sul lavoro, le inchieste sulle aziende cinesi del polo del lusso e le due facce di San Siro. Cosa trovate sul nuovo numero e le anticipazioni per gli abbonati digitali
Ci bastano due parole e cinque lettere in tutto per dirlo: lui no. Non ci giriamo attorno nella copertina di questa settimana: Silvio Berlusconi non può essere il prossimo Presidente della Repubblica. Chi ci legge da un po’ di tempo conosce bene i tanti motivi che rendono il Cavaliere inadeguato al ruolo, e per questo abbiamo ritenuto inutile fare un nuovo elenco. Abbiamo invece preferito ripescare dal nostro archivio gli articoli di Claudio Rinaldi, direttore dell’Espresso tra il 1991 e il 1999 e primo a denunciare l’imminente discesa in campo di Berlusconi, e confezionare uno speciale. I conflitti di interesse, l’odio per la sinistra, l’allergia a qualunque contestazione, le alleanze pericolose, gli affari privati che diventano argomento unico dell’azione di Stato: negli editoriali di Rinaldi tra il 1993 e il 1994 c’è semplicemente tutto quello che si sarebbe poi puntualmente avverato con l’ascesa di B. Alla vigilia del voto per il Quirinale, non ci sono parole migliori per descrivere perché “Lui no”, lui che ha impersonificato il deserto politico che abbiamo vissuto in questi anni, come spiega Marco Damilano nel suo editoriale.
Ma non c’è solo Quirinale nel nuovo numero dell’Espresso. Continua il nostro dibattito sul decreto Cartabia e i suoi effetti sulla giustizia e l’informazione (questa settimana arriva in sua difesa Armando Spataro), mentre Chiara Sgreccia ci racconta la giustizia che non c’è per le donne vittime di molestie sul posto di lavoro a cui abbiamo dedicato una lunga campagna proseguita queste settimane anche sul nostro sito. Gianfrancesco Turano ci porta invece tra Calabria e Lombardia per raccontarci la storia del rampollo della ‘ndrangheta che mentre prendeva il “diploma antimafia” organizzava il racket della cocaina.
Restiamo quindi a Milano per parlarvi di San Siro: non il progetto per lo stadio da oltre un miliardo, ma l’altra faccia del quartiere diviso tra nuova élite e povertà e racket delle case occupate. Due mondi simbolo della disuguaglianza che sempre più cresce nel nostro Paese. E sempre di povertà e lusso ci parla anche Antonio Fraschilla nella sua inchiesta sui traffici del polo manifatturiero toscano, fatto da tante aziende cinesi che lavorano per i grandi marchi della moda e su cui le autorità stanno scoprendo di tutto.
Dalla Toscana alla Sicilia, protagonista delle nostre pagine culturali con il ritratto di Vincenzo Consolo, scrittore scomparso dieci anni fa e che meglio tra tutti ha saputo descrivere e cogliere le mille sfaccettature dell’Isola (gli articoli sono di Giulio Ferroni e Tano Grasso) mentre Marcello Fois si dedica invece a un altro grande autore scomparso di recente: Gianni Celati.
Non solo Italia: Marialaura Iazzetti ci racconta i rifugiati rimasti intrappolati in Libia e che chiedono di poter andare via, mentre Gastone Breccia spiega perché Taiwan è diventata così importante nello scacchiere internazionale e lo scontro tra Usa e Cina sulla sua sovranità sarà sempre più un tema caldo nella geopolitica.