Il caso
«La vernice è il dito, il collasso eco-climatico è la luna. E tutti si concentrano sul dito. Abbiamo chiesto di parlare con le istituzioni, senza successo». Dialogo con gli attivisti protagonisti dell’ennesima azione dimostrativa
di Simone Alliva
«Le verniciate sui palazzi e sui vetri delle opere dei musei sono il dito che indica la luna. Il collasso eco-climatico è la luna. Ma la politica sceglie il dito che la indica». Ecco, questo in sintesi. Tommaso ha 29 anni, fa parte del collettivo di attivisti di Ultima generazione che qualche mese fa avevano ricoperto di vernice la teca dove è contenuto "Il seminatore" di Vincent Van Gogh in mostra temporanea a Roma.
Lunedì mattina hanno colpito con un getto di vernice arancione la facciata principale di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica. Tutti e cinque gli autori del gesto sono stati fermati, identificati, trasferiti negli uffici della Questura e denunciati. Poco importa, dicono: il tempo per fermare il collasso eco-climatico è scaduto – o meglio manca poco - è l'inerzia di fine corsa. «Questo gesto indica la disperazione che deriva dal susseguirsi di statistiche e dati sempre più allarmanti sul collasso eco-climatico, ormai già iniziato, e il disinteresse del mondo politico di fronte a quello che si prospetta come il più grande genocidio della storia dell'umanità - spiega Laura, una delle protagoniste dell'azione - sono i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva, per modificare e regolare le produzioni di energia e di beni e il sistema dei trasporti, per arginare concretamente le cause della crisi climatica».
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«Dopo tanti mesi in cui gli automobilisti ci dicevano andate davanti ai Palazzi del potere, lo abbiamo fatto - racconta a L’Espresso Tommaso, portavoce di Ultima Generazione - Guardiamoci intorno, è primavera e siamo a gennaio. C’è qualcosa di profondamente sbagliato. Le conseguenze sono reali. Sono un operaio agricolo. Mi occupo di alberi di ulivo. Quest’anno i problemi del raccolto sono stati importanti, così come lo scorso anno. Vale per gli alberi da frutta e non solo. A catena la siccità provoca problemi spaventosi. In Francia spegnevano le centrali nucleari quest’estate perché non potevano raffreddarle. È un problema di sicurezza pubblica. Ma quando puntiamo il dito, guardano la vernice sotto l’unghia invece della luna».
Il mondo si sgretola, arde e si prosciuga. Lo scorso anno gli eventi meteo-idrogeologici sono aumentati del 55 per cento rispetto al 2021: 310 fenomeni meteorologici che hanno provocato danni e 29 morti. «Tutti abbiamo davanti agli occhi le drammatiche immagini della Marmolada, delle Marche e di Ischia». Le soluzioni ci sarebbero, bisognerebbe metterle in agenda: attuarle prima che sia troppo tardi. Le richieste di Ultima Generazione: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW immediatamente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell'industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili. Tutte politiche concrete e applicabili che non fermeranno i cambiamenti climatici, ma potrebbero limitarne gli effetti.
Per Ultima Generazione la politica ha deciso anche oggi di voltare le spalle alla sopravvivenza del pianeta. «Prendono le nostre azioni e le riempiono del loro vuoto. Le guardano in obliquo. Non ascoltano. Abbiamo chiesto un’infinità di incontri con le forze politiche. Questo autunno il nostro Alessandro ha fatto 26 giorni di sciopero della fame di fronte al Parlamento, soltanto per discuterne. Nessuno, a parte una parlamentare dei Verdi, è sceso per chiedere ma “perché non mangi da 26 giorni?”. Non c’è stata disponibilità all’ascolto e al dialogo. Il nostro gesto oggi smaschera un certo grado di ipocrisia della politica. Siamo costretti a fare quello che abbiamo fatto oggi, per decenni la politica non è stata in grado di fare nulla. Attaccano noi ma sono loro la vergogna delle istituzioni».