Il caso

Gli studenti caricati dalla polizia a Torino? La Rai non ne parla. O li chiama "attivisti dei centri sociali"

di Chiara Sgreccia   4 ottobre 2023

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scontri Torino

L'informazione pubblica si piega (con poche eccezioni) alla narrazione voluta dal governo. E dopo poche ore la notizia delle contestazioni sparisce dalle scalette

Che le forze dell’ordine abbiano caricato un corteo di studenti a Torino non è più una notizia. È successo il 3 ottobre: quando circa 300 persone sono partite da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, per contestare le politiche del Governo con l’obiettivo di raggiungere il teatro Carignano, dove la premier Giorgia Meloni è intervenuta per la chiusura del Festival delle Regioni e delle Province autonome. Ma neanche 24 ore dopo, l’accaduto è scomparso da radio e telegiornali Rai.

 

Nessun accenno durante i Gr di Radio1 e Radio 2 della mattina del 4 ottobre. Durante i quali, però, dopo la tragedia di Mestre, si approfondisce il discorso della Presidente del Consiglio da Torino su sanità, Pnrr, autonomia differenziata e manovra economica. Fa lo stesso il telegiornale di Rai 1. Che neanche nell’edizione delle 20 del 3 ottobre, il giorno degli scontri, aveva ritenuto fondamentale, al fine di informare l’opinione pubblica, riportare tra i lanci in apertura la contestazione a Meloni.

 

Per il Tg2 sia del 3, sia del 4 ottobre, «le tensioni sono state tra No Tav (prima ndr), studenti (dopo ndr) e la polizia. Per l’edizione del Gr di Radio 3 delle 6.45: «In città un corteo dei centri sociali si è scontrato con la polizia». È stato l’unico tra i giornali radio della mattina a ricordare l’accaduto, dedicandogli pochi secondi, ma soprattutto raccontando una realtà diversa da quella dell’edizione di 12 ore prima - quando «i manifestanti erano per lo più studenti» - e da quella descritta durante l’edizione delle 19 del 3 ottobre del tg di Rai 3 - che ha dedicato, invece, spazio alle ragioni della contestazione al governo Meloni e agli scontri tra  polizia e manifestanti mentre tentavano di raggiungere piazza Carignano. 

 

Ma non solo. La narrazione dei radio e telegiornali Rai è distante da quello che è accaduto per le strade di Torino, ma perfettamente funzionale agli spin del governo. «Se le contestazioni sono dei centri sociali lo considero perfettamente normale, anzi mi ricorda che sono dalla parte giusta della storia», ha commentato la presidente Meloni. Poco importa che a manifestare siano stati soprattutto studenti. Si vede bene dai filmati diffusi dai giornali e sui social, molto di più che in quelli andati in onda sui Tg: «Che fai, non vedi che è un ragazzino? Lascialo», si sente qualcuno gridare alle forze dell'ordine che stanno prendendo a manganellate i manifestanti. In un altro video, girato in via Montebello: «Basta hanno rotto il cazzo..», pronuncia un agente pochi secondi prima di far partire le cariche. 

 

Ma ai telespettatori questo non è stato fatto vedere o sentire.