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Gaza, Biden sente i leader europei: «Aiuteremo Israele a difendersi». Le notizie del giorno

Il rientro in Italia di 200 connazionali. Il piano americano per legare gli aiuti ucraini a quelli a Tel Aviv. La guerra che complica il Nadef. I fatti da conoscere

Biden sente i leader europei: “Aiuteremo Israele a difendersi”
Mondo in apprensione per la guerra in Medio Oriente. «Tutti noi riconosciamo le legittime aspirazioni del popolo palestinese e sosteniamo misure di giustizia e libertà sia per israeliani che per palestinesi. Ma attenzione: Hamas non rappresenta quelle aspirazioni e non offre altro al popolo palestinese se non terrore e spargimenti di sangue». Lo riferisce la Casa Bianca in un una nota dopo una telefonata tra Joe Biden e il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, la premier Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Rishi Sunak. «Nei prossimi giorni rimarremo uniti come alleati e come amici comuni di Israele, per garantire che sia in grado di difendersi e per creare le condizioni per un Medio Oriente pacifico e integrato», si legge nella nota. Inoltre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rilascerà oggi una nuova dichiarazione sugli «attacchi terroristici in Israele». Parlerà alle 13 ora americana, le 19 in Italia. 

 

Arrivati a Pratica di Mare aerei con 200 italiani 
Due aerei militari con circa 200 italiani a bordo sono atterrati a Pratica di Mare, di rientro da Israele. Il primo Boeing KC 767 dell'Aeronautica Militare era decollato nella serata di ieri alle 23 da Pratica di Mare verso Tel Aviv. Il secondo aereo si trovava in Kuwait e dopo uno scalo a Cipro ha raggiunto Ben Gurion. Il servizio è stato predisposto e coordinato dal Covi, il Comando operativo di vertice interforze della Difesa del Ministero della Difesa.   

 

La guerra complica la Nadef, sentiero si fa più stretto 
Il nuovo scenario di guerra in Medio Oriente rischia di complicare il quadro macro-economico su cui il governo ha improntato la prossima manovra di bilancio. Creando ulteriore "incertezza" e rendendo ancora più impervio un sentiero considerato già stretto. A dirlo sono autorevoli istituzioni, la Banca d'Italia e la Corte dei Conti, che non nascondono la preoccupazione di fronte a uno scenario inaspettato che potrebbe portare a rivedere i numeri fissati poco meno di due settimane fa nella Nadef. A sollevare il tema, aprendo la due giorni di audizioni davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, è il presidente del Cnel Renato Brunetta. Ora i saldi «saranno quelli indicati correttamente dalla Nadef pre-guerra o saranno ridotti?», chiede Brunetta che invita a fare un ragionamento anche in vista dell'appuntamento del 16 ottobre, quando il governo manderà a Bruxelles la tabella con i saldi. Il conflitto israelo-palestinese, infatti, rischia di produrre effetti «ancor più squilibranti» della guerra in Ucraina, soprattutto sul piano energetico. E la «serietà» di questa Nadef, che fa i conti con l'inflazione e il superbonus ed esclude manovre espansive per i prossimi anni, «potrebbe non essere sufficiente», osserva l'economista, che cita anche le mosse tardive della Bce: servirà un «sovrappiù di responsabilità». I rischi che gravano sull'attività economica sono già di per sé «elevati e orientati al ribasso» e «le tensioni geopolitiche - legate sia al conflitto in Ucraina sia ai feroci attentati dei giorni scorsi in Israele - generano forte incertezza sulle prospettive di crescita», rileva la Banca d'Italia.   

 

Zaki contro Israele: «Netanyahu un serial killer» 
«Il ministro della Difesa israeliano annuncia il taglio delle forniture di cibo, acqua, elettricità e carburante a Gaza (Israele controlla tutto dentro e fuori l'enclave). Yoav Gallant definisce gli abitanti di Gaza 'animali umani’». Lo scrive su X Patrick Zaki che, dal suo profilo, sta commentando da due giorni la guerra tra Hamas e Israele. In un post precedente, che risale al 7 ottobre, Zaki, commentando le parole di Netanyahu che esortava i civili ad andarsene da Gaza, definiva il premier israeliano un "serial killer". «Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l'uccisione di civili». 

 

Secondo il Washington Post, la Casa Bianca vuole legare aiuti per Israele a quelli per Kiev 
La Casa Bianca sta valutando di inserire i finanziamenti all'Ucraina nella richiesta urgente di aiuti a Israele nella speranza che questo aumenti le possibilità che il Congresso americano approvi il sostegno a Kiev, nonostante la crescente opposizione dei repubblicani alla Camera. Lo riferiscono fonti informate al Washington Post. Non è stata presa alcuna decisione definitiva, hanno detto due alti funzionari dell'amministrazione Usa al quotidiano, ma per l'amministrazione americana una mossa del genere "bloccherebbe l'estrema destra", che è fortemente contraria a nuovi aiuti all'Ucraina. In un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti nella serata di lunedì, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha assicurato che «il sostegno Usa all'Ucraina continuerà. Gli Stati Uniti sono un Paese forte abbastanza da sostenere sia Kiev che Israele. Sono entrambi importanti», ha sottolineato. 

 

Biden ascoltato per le carte segrete in Delaware 
«Il presidente è stato ascoltato nell'ambito dell'indagine condotta dal procuratore speciale Robert Hur» sulle carte segrete conservate nella sua residenza del Delaware e in un suo ex ufficio a Washington. Lo riferisce la Casa Bianca. L'interrogazione volontaria è stata condotta alla Casa Bianca domenica e lunedì e si è conclusa oggi, precisa lo staff del presidente americano sottolineando che Biden e l'amministrazione Usa «stanno collaborando e, come opportuno, abbiamo fornito pubblicamente gli aggiornamenti rilevanti, per essere più trasparenti possibile, coerentemente con la preservazione dell'integrità dell'indagine». Alla fine del 2022, in un ufficio di Biden presso un think tank nella capitale americana e nel garage della sua residenza privata in Delaware sono stati trovati una serie di documenti classificati che risalgono al periodo in cui era vicepresidente (2009-2017) e ai suoi trent'anni al Senato americano. L'indagine ha creato un certo imbarazzo alla Casa Bianca perché ha evocato, nonostante numerose differenze, il caso dei file segreti portati da Donald Trump, una volta uscito dalla Casa Bianca, nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida. La legge americana impone ai presidenti e ai vicepresidenti di trasferire tutti i loro documenti ufficiali, comunicazioni e altre note agli archivi nazionali.   

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