Il caso
L'Università di Bari è il primo ateneo italiano a rimborsare le spese per il benessere mentale degli studenti
La Aldo Moro finanzia voucher da 300 euro per gli studenti che sentono il bisogno di iniziare delle sedute di psicoterapia. Intanto i 40 milioni di euro di fondi per il bonus psicologo per le Università sono ancora bloccati. E le proposte degli studenti restano inascoltate
«Stiamo male». Gli studenti di scuole superiori e università ormai lo dicono da anni. Da quando le lezioni in presenza sono ricominciate dalla fine del lockdown. Ma sono in pochi ad ascoltarli, ancora meno quelli che investono risorse e energie nella creazione di una rete di servizi a supporto del benessere psicologico della persona.
«Chiedimi come sto», - l’indagine che aveva coinvolto oltre 30 mila studenti durante la pandemia e che aveva evidenziato che il 60 per cento degli intervistati soffre d’ansia, il 62 per cento di solitudine e 70 per cento si sente demotivato - è diventata (a marzo scorso) anche un disegno di legge per istituire un presidio psicologico in ogni scuola e in ogni università» che, però non c’è.
I fondi per il bonus psicologo 2023 sono ancora bloccati, nonostante gli appelli, le speranze e il fatto che l’anno sia quasi finito. Le università (che hanno partecipato al bando) hanno avuto accesso a 40 milioni messi a disposizione dal Mur per i servizi di consulenza psicologica che, però, necessitano di tempo e personale competente per essere attivati.
Così, nell’attesa che la tutela della salute mentale diventi una priorità per tutti, l’ateneo “Aldo Moro” di Bari ha deciso di supportare i propri studenti, dottorandi e specializzandi, iscritti regolarmente all’anno 2022/2023, con un Isee inferiore a 50 mila euro. Attraverso un contributo di 300 euro a supporto del benessere psicologico: un voucher spendibile anche nel privato come rimborso delle spese sostenute o da sostenere per i percorsi di psicoterapia.
L’ateneo di Bari aveva già un servizio di counseling psicologico attivo. Che, però, come nella maggior parte dei casi, prevede solo pochi incontri. Spesso non sufficienti a garantire un sostegno durante il percorso di studi: il servizio «non può realizzare un supporto prolungato di tipo terapeutico per situazioni che si allargano alla sfera familiare, degli amici e in generale sociale e che contribuiscono, in alcuni casi, a rallentare e bloccare i percorsi di studio», spiegano dall’ateneo. Ecco perché l’università ha deciso di stanziare 90 mila euro per l’iniziativa.
«Sarà possibile rendicontare le spese sostenute nel corso dell’anno accademico 2022/2023, con decorrenza a partire dal primo ottobre 2022 e fino al 30 aprile 2024», si legge sul sito dell’ateneo. L’avviso è stato pubblicato lo scorso 6 novembre, le domande pervenute fino a ora sono oltre 250.