"Confidavamo in una decisione diversa" ha commentato l'avvocato dell'esponente di Fratelli d'Italia accusato di aver violato il segreto. Pd e M5S presenteranno mozione di sfiducia

Andrà a processo il sottosegretario di Fratelli d’Italia alla Giustizia Andrea Delmastro, accusato di rivelazione di segreto d'ufficio in relazione al caso dell'anarchico Alfredo Cospito

La gup di Roma Maddalena Cipriani ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti del sottosegretario del governo Meloni, presente in aula a piazzale Clodio, fissando il processo per il 12 marzo.  

La procura di Roma, nel corso dell'udienza preliminare di questa mattina aveva chiesto invece il non luogo a procedere. La giudice ha inoltre respinto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata da quattro parlamentari del Pd.  

 

All'udienza preliminare si è arrivati dopo che scorso luglio il gip Emanuela Attura aveva disposto l'imputazione coatta non accogliendo la richiesta dei pm che avevano invece sollecitato l'archiviazione ritenendo l'esistenza oggettiva della violazione ma che non ci fossero prove sull'elemento soggettivo ovvero che Delmastro fosse consapevole dell'esistenza del segreto. Delmastro, che in via Arenula ha la delega alle carceri, aveva infatti rivelato al compagno di partito Giovanni Donzelli (suo coinquilino a Roma) il contenuto di una relazione della polizia penitenziaria sui colloqui in carcere di Cospito con alcuni boss mafiosi suoi compagni di reparto: il 31 gennaio, durante una seduta della Camera, Donzelli aveva usato quelle informazioni per attaccare quattro parlamentari del Pd (Debora Serracchiani, Walter Verini, Andrea Orlando e Silvio Lai), accusandoli di vicinanza alla criminalità organizzata per aver fatto visita all’anarchico nel carcere di Sassari.   

 

«Confidavamo in una decisione diversa perché c'erano tutti i presupposto per una sentenza di non luogo a procedere», è stato il commento dell'avvocato Giuseppe Valentino, difensore del sottosegretario(che è stato sottosegretario alla Giustizia nei governi Berlusconi II e III).. L’indagine era stata aperta dopo un esposto presentato in Procura dal parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che in una nota oggi chiede le dimissioni «Questa destra sembra utilizzare lo stato senza rispettare le regole e, per questo, sono convinto della correttezza della mia denuncia. Ora, per rispetto delle istituzioni, Delmastro dovrebbe dimettersi, e ritengo che Donzelli debba rendere conto del suo comportamento, considerando la divulgazione dei verbali segreti».

 

 Il gruppo del Pd alla Camera ha chiesto nel corso della Conferenza dei capigruppo di inserire nel calendario dei lavori dell'Aula l'esame di una mozione di sfiducia: «Vorremmo anche capire perché sia stato difeso da autorevoli esponenti del governo, come il ministro Nordio», ha affermato la capogruppo dem Chiara Braga. E in una nota i parlamentari dem coinvolti nella vicenda Lai, Serracchiani, Orlando e Verini commentano: «Il giudice nei suoi provvedimenti ha rilevato chiaramente il fatto che i parlamentari Pd Lai, Serracchiani, Orlando e Verini sono stati diffamati in aula e, rinviando a giudizio il sottosegretario Delmastro Delle Vedove, ha confermato che i materiali trasmessi dallo stesso a Donzelli sarebbero serviti per l'intervento di quest'ultimo in aula. Al di là dell'aspetto giudiziario si conferma da parte dei due esponenti FdI un modo di concepire e praticare le responsabilità istituzionali e i rapporti politici del tutto estraneo al senso dello Stato e ai principi di correttezza». 

 

A favore delle dimissioni anche le capogruppo M5S nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato Valentina D'Orso e Ada Lopreiato: «Quanto deciso oggi dal Gup di Roma per noi è solo la conferma del fatto che avevamo ragione nel denunciare quelle condotte, pericolose e offensive per il corretto funzionamento delle istituzioni. Ribadiamo dunque che Andrea Delmastro deve dimettersi dal delicato ruolo di sottosegretario alla Giustizia».

 

Ma il ministro per l'Agricoltura Francesco Lollobrigida blinda il compagno di partito: «Si è innocenti fino al terzo grado di giudizio e non mi pare che siamo a questo punto» e ai cronisti ricorda: «Che il pm aveva chiesto l'archiviazione, per due volte». Si concretizza, gli è stato domandato poi, lo scenario ipotizzato dal ministro Crosetto? «Il ministro Crosetto mi pare si sia reso disponibile a rispondere di quello che ha detto - ha replicato Lollobrigida, mentre da Palazzo Chigi si recava alla Camera per il Question time -. Non entro nel merito delle vicende che riguardano l'argomento del rinvio a giudizio di Delmastro perché ci sono i protagonisti della questione e anche persone ben più competenti di me in materia che possono rispondere».