Durante "È sempre mezzogiorno”, la trasmissione di Antonella Clerici, il cuoco ha raccontato la sua tecnica per conquistare una donna. La conduttrice ha reagito con imbarazzo e cercato di smorzare i toni. Ma non basta. E scoppia la polemica

«E poi, (con un bicchiere di vino ndr), vai a fare una cosa importante, vai a stordire la preda». Così dice lo chef Sergio Barzetti, tra le risate degli ospiti in studio, durante “È sempre mezzogiorno”, la trasmissione condotta da Antonella Clerici, in onda su Rai 1. 

 

«Adesso, detto così non è carino», risponde Clerici all’apparenza imbarazzata, forse nel tentativo di chiudere il discorso. Eppure Barzetti continua a parlare senza rendersi conto che la sua non è una battuta che fa ridere. Ma un'affermazione figlia della società maschilista. Che alimenta la cultura dello stupro secondo cui l’uomo ritiene che la donna sia da possedere, meglio se inerte, tramortita: «Quando pasturavo la Laura (la moglie ndr), ad un corso di cucina l’ho vista subito tra le tante, ma cavoli ragazzi non sono tutte poi così giovani le mie allieve di solito perché noi abbiamo un pubblico… Io visto una giovane e via, si cercavo di seguirla dandole da bere per stordirla ma non sapevo che era astemia eh..», conclude prima di passare a spiegare come preparare un buon brodo vegetale.

Come scrive anche su Instagram l’editoriale online indipendente Aestetica Sovietica, «dare da bere per stordire la preda» non è un modo per conteggiare ma un modo per far venire meno il consenso rispetto a un rapporto sessuale che a quel punto diventa violenza sessuale: «Il linguaggio della caccia che configura la donna quale preda e l’uomo come cacciatore è la metafora perfetta per raccontare uno stupro, non un rapporto consensuale, del quale però si ride. Forse è giunta l’ora di codificare una maniera attraverso cui le personale che lavorano in tv possano stroncare battute del genere senza sentirsi pesanti. Qualcosa tipo: questa cosa che dici fa vomitare». Molto meglio del «ciaone» con cui ha chiuso Clerici.

 

Barzetti qualche ora dopo lo scoppio della polemica che ha seguito le sue affermazioni in tv ha deciso di scusarsi: «Ho riascoltato quello che ho detto e, soprattutto grazie al confronto con la mia famiglia, ho capito perché quelle parole sono profondamente sbagliate. Mi scuso con tutte le donne, con mia moglie, con Antonella e con tutte quelle persone che si sono giustamente indignate di fronte a quelle parole inopportune», ha scritto.

 

I commenti degli utenti sui social, però, in molti casi volti invece a giustificare la battuta della chef: «eh ma allora non si può nemmeno più bere», «non si può dire più niente. Neanche ridere», «Domenica l’abbiamo fatto tre volte dopo una bottiglia di vino. È uno stupro plurimo?», dimostrano con chiarezza il grande lavoro ancora da fare per decostruire gli stereotipi su cui si regge la società patriarcale. E riedificarne una più equa in cui, ad esempio, la conquista è un gioco tra pari.