L’evento
Al via a Torino il 18 aprile la 38esima edizione dell’evento, diretto da Vladimir Luxuria, dedicato alla filmografia Lgbt con 50 film e 9 anteprime mondiali. Tra gli ospiti Ambra Angiolini e Paola e Chiara
di Simone Alliva
Un’ondata di film, documentari, corti, mostre a partire dal 18 aprile, serata di apertura con Ambra Angiolini, fino al 23 con la chiusura di Paola e Chiara: Torino si prepara alla trentottesima edizione del Lovers Film Festival il più antico festival italiano sui temi Lgbt, terzo al mondo, diretto da Vladimir Luxuria e fondato da Giovanni Minerba e Ottavio Mai fondatori del movimento Lgbt italiano. Con l’edizione di quest’anno, inizia anche ufficialmente il percorso triennale che lo porterà a festeggiare, nel 2025, il suo quarantesimo anniversario. Un’offerta di «buon cinema» unito alle tematiche per i diritti civili che si è ingrandita negli anni. Vladimir Luxuria ha chiamato a dirigere la giuria del Concorso Internazionale Documentari il responsabile del più importante festival cinematografico ucraino, Bohdan Zhuk, del Kyiv International Film Festival Molodist. «Una scelta non casuale - ha rimarcato Luxuria - come quella di far precedere il film inaugurale da un intervento di Alessia Crocini, presidente delle Famiglie Arcobaleno». Il tema caldo del momento, dopo la scelta del governo italiano di non permettere la registrazione dei figli di coppie omogenitoriali come figli – appunto – di entrambi i genitori, si ritrova anche nel logo del Festival, disegnato da Vauro: un aquilone arcobaleno le cui code sono pellicole cinematografiche, che ha la corda spezzata, «segno - ha spiegato sempre Luxuria - del sogno che permette di staccarsi da terra e volare in alto".
[[(FckEditorEmbeddedHtmlLayoutElement) onecms:93c61fcc-2639-4b7f-87da-afda1a98661a]]
Il Lovers ha segnato gli esordi di autori come François Ozon, Gus Van Sant , Derek Jarman, Todd Haynes, Eytan Fox. Trentotto anni di esplorazione dell’immaginario con focus sull’amore tra persone dello stesso sesso, sull’identità di genere, mai tralasciando le nuove frontiere della realtà anticipate dalla fantasia.
Oltre 50 film con nove anteprime mondiali e quattro internazionali in sei giorni. Le anteprime italiane saranno 41. « Siamo molto contenti che a condurre il Lovers Film Festival verso il quarantennale sia Vladimir Luxuria – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore dal Museo Nazionale del Cinema di Torino – Un percorso di avvicinamento importante in un momento storico in cui i diritti degli esseri umani vengono quotidianamente messi in discussione. La cultura e il cinema sono strumenti potenti e fondamentali nell’affermazione dei diritti e per veicolare messaggi non solo di denuncia ma anche di speranza, sta a noi dargli voce, luoghi e spazi».
La direttrice sarà affiancata da Angelo Acerbi, responsabile della selezione e dai selezionatori Elsi Perino e Alessandro Uccelli. «Se dovessi trovare un concetto per racchiudere la filosofia di questo trentottesimo Lovers, sarebbe condivisione- spiega Luxuria- Condividere delle emozioni, fisicamente insieme, portando gente al cinema che è la sfida più bella che abbiamo. Condividere la bellezza dei pensieri e la bellezza del grande schermo. Proiettando film che altrimenti, spesso, sarebbe molto difficile riuscire a vedere».
Il Festival renderà omaggio a Maurizio Costanzo, Raquel Welch e Lucy Salani, la “nonna trans d’Italia”, sopravvissuta ai campi di sterminio e scomparsa lo scorso 22 marzo a 99 anni. Fra gli ospiti oltre Ambra Angiolini e Paola & Chiara, Rosa Chemical e Priscilla, la drag queen conduttrice di Ru-Paul Drag Race Italia. Kodo Nishimura, monaco buddhista di Tokyo che ha iniziato la propria carriera lavorando come makeup artist negli Stati Uniti e collaborando a importanti eventi quali Miss Universo e la NY Fashion Week. E ancora Fioretta Mari, l’attore Giancarlo Commare, i divulgatori scientifici e influencer Vincenzo Schettini e Marco Martinelli e Andrea Martini, co-regista del cartone animato Lampadino e Caramella. Lucidità, voglia di lottare e di riscatto, rassicurazione, riflessioni sul corpo e sull'amore, educazione alla complessità: con queste "armi" i film selezionati puntano darci la forza di annientare gli stereotipi. Se riescono a parlare ad ognuno, a toccarci dentro, possono cambiare la vita di tutti noi. «Soltanto la voce del cuore - scriveva Ottavio Mai - può cambiare il mondo».