In poche ore da politici di ogni calibro piovono proposte di tipo e dimensione crescente. C’è chi vuole una via in ogni città, o chi vuole dedicargli le riforme

Quanto sia labile il confine tra l’omaggio e il ridicolo eccesso lo si sta vedendo in queste ore, a poco più di un giorno dall’annuncio della morte di Silvio Berlusconi. Alle polemiche per la decisione del governo di proclamare il lutto nazionale mercoledì (onore fino a oggi mai concesso a un ex presidente del Consiglio e di solito riservato a eventi catastrofici come terremoti e alluvioni), si è aggiunta la corsa alla proposta più faraonica per omaggiare lo scomparso fondatore di Forza Italia.

 

Dedicargli una piazza, uno stadio (ma anche due), una via in ogni città in Puglia, addirittura il Ponte sullo Stretto: sono tutte iniziative realmente proposte da esponenti politici piccoli e grandi e che in queste ore stanno affollando i lanci di agenzia.

 

Poco importano le norme restrittive che vorrebbero far passare un certo lasso di tempo prima di modificare la toponomastica cittadina: come lo stesso Berlusconi ha insegnato ai suoi, sull’onda dell’entusiasmo e del furor di popolo tutto si può fare (qualcuno potrebbe ricordare lo slogan guzzantiano della Casa delle libertà: facciamo un po’ come … ci pare).

 

E allora ecco che un consigliere del comune di Napoli vuole intitolargli una piazza nel capoluogo partenopeo perché B si definiva «un napoletano nato a Milano». Oppure il capogruppo di Forza Italia in Puglia che auspica: «che si promuova l’intitolazione di una via a lui dedicata in tutte le città della Regione, a partire dai capoluoghi di provincia». Troppo locale, troppo poco. Si può fare di più.

 

E poi ancora il filone calcistico. Il consiglio comunale della città di Monza (città la cui squadra in serie A era di proprietà di Berlusconi) chiede «l’intitolazione dello Stadio Brianteo al Presidente Silvio Berlusconi». Ma come il Monza? Troppo poco. Ed ecco che il Milan (ex squadra di Berlusconi) rilancia: dedichiamo a Berlusconi il nuovo stadio dei rossoneri, propongono il giornalista sportivo Pellegatti e l’ex difensore Filippo Galli.

 

Sì, va bene, ma manca ancora qualcosa. La ministra Casellati si lancia in un inedito «voglio dedicargli la riforma costituzionale: perché è un progetto che s'ispira al lavoro che lui ha provato a portare avanti». Ma il colpo di genio arriva dal mondo dei sogni: intitoliamogli il Ponte sullo Stretto di Messina, la Grande Opera per eccellenza, con le maiuscole. A proporlo sono, in separata sede, il Comitato Ponte Subito e la Lega in Toscana.

 

E sono passate appena 24 ore.