L'evento alle porte ha portato alla riduzione di alloggi a disposizione per chi vive in città. Tanti preferiscono tenere sfitto aspettando di spremere i turisti

A Roma tutti vogliono prendere appartamenti o stanze in affitto, ma nessuno vuole affittare. A trovare casa sono solo i turisti. E adesso, a peggiorare la crisi abitativa, ci si mette pure il Giubileo. Anche se mancano ancora alcuni mesi, il grande evento religioso spinge già l’incremento dei contratti brevi, a discapito di quelli a medio e a lungo termine. «Non c’è offerta di immobili in locazione», sostiene Rossana Paolucci che con la sua immobiliare si occupa da più di trent’anni di affitti a Roma. «Ho clienti che mi hanno detto: teniamo le case per il Giubileo».

 

Gli affitti per attività ricettiva, gli Airbnb, per intenderci, stanno crescendo pure nelle zone non turistiche, spiega Paolucci, come lungo l’Appia, in zona Furio Camillo e sulla Tuscolana. È così dal maggio scorso, spiega, da prima del rialzo dei tassi sui mutui. Secondo i dati riferiti a L’Espresso da Inside Airbnb, un progetto americano indipendente che monitora la piattaforma di case vacanze, a gennaio 2024 c’erano più di 29.500 Airbnb a Roma, rispetto ai 24.500 dell’anno precedente: una cifra che si avvicina al picco di 32 mila alloggi dell’agosto 2019. Per l’Istituto di ricerca Scenari immobiliari, le abitazioni regolari offerte con locazioni turistiche sono aumentate del 16 per cento nel 2023, mentre il numero dei contratti registrati di lungo periodo è sceso del 3,5 per cento, sotto le 17 mila unità. Il sito di annunci Immobiliare.it riporta un crollo del 32 per cento dell’offerta su Roma a gennaio 2024 su base annua, con le periferie che segnano un ribasso del 50 per cento. Maglia nera ai quartieri di Cinecittà e Quadraro, a meno 58 per cento. Il rialzo dei canoni è al 9 per cento al metro quadrato. Diversi agenti immobiliari confermano che parte dei clienti ha preferito sospendere gli affitti stabili, dichiarando di voler puntare sui turisti in previsione dell’anno giubilare.

 

 «Ormai tutta la città è coinvolta dalla locazione breve», ribadisce Mauro Breglia, presidente e fondatore di Scenari immobiliari, «soprattutto lungo la metropolitana, persino a Battistini». Un’evidenza supportata dai dati di Inside Airbnb. A Roma Est, nel quartiere Prenestino-Centocelle, se ne contano 1.280. La colonizzazione turistica si aggiunge a una lista di situazioni già difficili per comporre la tempesta abitativa perfetta: la precarietà economica degli affittuari; il timore dei locatori per le occupazioni; l’aumento dei tassi dei mutui. Così Giulia, giovane lavoratrice romana, non riesce a trovare un bilocale da sei mesi: «Se rispondi a un annuncio vecchio di due ore, ti trovi già in lista d’attesa – dice – io ho un contratto a progetto e il mio ragazzo è una partita Iva, ma garantisce mio padre. Però, anche quando riesci a fissare un appuntamento, capita che mentre stai andando a visitare la casa ti dicano che hanno già ricevuto un’offerta ed è tutto annullato». Una delle agenzie le ha spiegato che per il Giubileo in tanti hanno fatto scadere i contratti transitori e di lungo termine per liberare gli immobili. «Ci hanno detto che con la Basilica di San Giovanni vicino si può guadagnare il triplo con l’Airbnb – prosegue Giulia – intanto un agente di Tecnorete ci ha chiesto il 30 per cento del canone annuo più Iva». Daniela Di Maulo, agente immobiliare indipendente attiva da trent’anni, conferma che la situazione è grave: «L’avvicinarsi del Giubileo fa sì che tante persone scelgano di affittare ai turisti». I prezzi sono alti. Di Maulo calcola 3.000-3.500 euro al mese per 100 metri quadrati in centro. Per Alessandro Onorato, assessore capitolino al Turismo nella giunta di Roberto Gualtieri, «dire che siamo preoccupati è riduttivo. Siamo consapevoli che il Giubileo, di cui pure siamo super felici, sarà purtroppo il colpo di grazia per il centro della città».

 

Onorato ha più volte chiesto al governo di dare ai Comuni gli strumenti per ridurre l’extra-alberghiero. Le misure varate dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, però, non prevedono un tetto agli affitti brevi. «Tra poco neanche un dirigente si potrà permettere un appartamento», dice l’assessore. Una soluzione potrebbe essere quella adottata a Firenze con il divieto di apertura di nuovi Airbnb nel centro storico. Ma, come ha dichiarato in passato Onorato, Roma non può reggere una pioggia di ricorsi. Intanto, dopo il record di 49,2 milioni di presenze turistiche del 2023, «stanno sorgendo Airbnb da tutte le parti e il Giubileo peggiora le cose», commenta Angelo Fascetti di Asia, l’Associazione Inquilini e Abitanti dell’Usb. «Tutti i giorni assistiamo a sfratti per liberarsi degli inquilini e affittare con queste altre modalità», spiega. Lo sfratto grava soprattutto su chi era in nero e viene oggi fatto passare come occupante abusivo. C’è poi chi trasforma le case popolari dell’Ater in alloggi per turisti, come vicino alla Stazione Termini. Fascetti è, però, soddisfatto del Piano Casa del Campidoglio, per cui l’Asia si è molto battuta. Il Piano prevede che l’amministrazione acquisti il patrimonio occupato, così da fermare gli sgomberi. «Stiamo comprando immobili sul mercato per destinarli a case popolari», conferma Andrea Tobia Zevi, assessore capitolino al Patrimonio e alle Politiche abitative. Il Comune sta anche lavorando a una delibera sull’housing sociale a prezzi calmierati, che dovrebbe servire a «giovani coppie e studenti, una fascia che rischia di essere espulsa dal mercato». Nulla, però, che possa risolvere la crisi nel breve termine. Molto, comunque, dipenderà da che tipo di anno giubilare sarà: non è detto che il 2025, infatti, registri il record di turisti. «I numeri del Giubileo del 2000 non sono paragonabili a quelli del 2015», spiega Breglia.