Amici bestiali
Cosa è il cushing che colpisce i cani più anziani
Una sindrome subdola si nasconde dietro i sintomi dell’età. E riguarda anche i cavalli. Ma si può curare
La vita media degli animali che teniamo in casa si è allungata, così come la nostra. Ma è bene sapere che anche i cani, con il passare del tempo, hanno bisogno di più cure. E siamo proprio noi umani che ci viviamo insieme, che dobbiamo avere più attenzioni e spirito di osservazione. Maggio è stato il mese del Cushing, una sindrome molto diffusa e sottostimata che colpisce il cane anziano. Come sempre quello che conta è capire in tempo che qualcosa non va. È una malattia endocrina che si presenta quando nel sangue aumenta la presenza di cortisolo. Secondo i dati in mano ad Anmvi, associazione nazionale medici veterinari italiani, si stima che solo il 39% dei casi venga identificato, diagnosticato e curato. Sì, perché le cure per questa patologia esistono. Se i segnali vengono colti in tempo, la sindrome può essere gestita con grande sollievo per il quattro zampe e per i suoi compagni di vita umani. «Questa sindrome è giustamente definita “subdola” per la sua capacità di confondersi con i segni clinici tipici dell’invecchiamento, come aumento della minzione, crescita dell’appetito e della sete, ventre prominente, affanno eccessivo anche a riposo, letargia, perdita di peli a zone e alterazioni cutanee», ha scritto il presidente di Anmvi Marco Melosi sulle pagine dell’organo ufficiale dei veterinari Anmvi Oggi.
Anche i cavalli anziani possono essere colpiti dal Cushing. Il rischio che il cavallo possa presentare la disfunzione della ghiandola che produce cortisolo si presenta a partire dai quindici anni di età. I sintomi sono tanti e non è detto che si verifichino in contemporanea. Il più comune è l’irsutismo del pelo, che cresce in modo anomalo, e poi infezioni ricorrenti, letargia, eccessiva minzione e sete, dimagrimento, sudorazione eccessiva. Anche per i cavalli, come per i cani, esistono farmaci e alimentazione adatta per contenere i sintomi per renderne la vita migliore. Spetta a noi proprietari capire se qualcosa non va per poter intervenire in tempo. Qualsiasi cambiamento nel corpo e nel comportamento di un animale va colto come un segnale. Non trascuriamolo.