Attualità
17 settembre, 2025Il prezzo di vendita è fissato a 197 milioni di euro: il Meazza verrà (parzialmente) demolito per far spazio a un nuovo impianto che sorgerà nello stesso quartiere entro il 2030. L'assessora Grandi (Europa Verde) vota contro
Dopo anni di discussioni, scontri, fughe in avanti e passi indietro, la Giunta del Comune di Milano ha approvato la delibera relativa alla vendita a Inter e Milan dello stadio di San Siro e delle zone limitrofe. I prossimi step prevedono da venerdì 19 settembre la discussione delle commissioni e, poi, dalla prossima settimana l’approdo in Consiglio comunale per il via libera definitivo che dovrebbe arrivare - ma il condizionale è d'obbligo - entro il 29 settembre. "Vi confermo che la Giunta ha esaminato favorevolmente la proposta che verrà portata all'attenzione del Consiglio comunale — ha detto in conferenza stampa la vicesindaca che con delega all'Urbanistica Anna Scavuzzo —. Ora ci saranno una serie di commissioni dedicate per entrare nel merito del provvedimento”.
L’offerta congiunta delle due società calcistiche milanesi prevede un prezzo di vendita di 197 milioni di euro più Iva, con possibili deduzioni fino a 22 milioni. Ma nel documento approvato dalla Giunta con gli “elementi essenziali” dell’operazione ci sono anche clausole strette. In ogni caso, la “scala del calcio” sarà nelle mani di Inter e Milan per poco tempo perché il suo destino è quello della demolizione, per favorire la costruzione di un nuovo stadio nella stessa zona. E sempre in condivisione delle due società. Il cronoprogramma prevede un progetto di fattibilità nel 2026, la costruzione del nuovo impianto tra il 2027 e il 2030 e, dal 2031, la parziale demolizione e la messa in sicurezza del Meazza (dovrebbe rimanere in piedi solo la Curva Sud e parte della tribuna arancio).
Ora inizia la partita politica. Perché sarà il Consiglio comunale, con le sue diverse sensibilità anche all’interno della maggioranza, a dover dare il via libera. Nelle scorse settimane più volte il sindaco Beppe Sala ha legato il suo destino politico alla buona riuscita del dossier San Siro. Le spaccature all’interno del centrosinistra si sono già evidenziate con il parere negativo — l’unico tra la squadra di governo — da parte dall’assessora Elena Grandi, che ha la delega al Verde ed è espressione di Europa Verde.
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