Giorno della Memoria
Liliana Segre: “L'antisemitismo oggi è manifesto”
La senatrice è stata intervistata da Marco Vigevani, presidente del comitato eventi della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano
“Un giorno la Shoah sarà solo una riga nei libri di storia”, È attorno a questa frase, pronunciata da Liliana Segre tempo fa, che si sviluppa l’intervista con Marco Vigevani, presidente del comitato eventi della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. La senatrice ribadisce il suo timore, ovvero che l’orrore della Shoah possa essere dimenticato, relegato a un semplice paragrafo nei manuali scolastici, incapace di evocare il dolore e l’orrore che ha rappresentato.
“Ho sempre avuto un profondo interesse per la storia”, racconta Segre. Ma proprio la sua passione le ha fatto comprendere quanto sia facile che la memoria svanisca nel tempo. L’esempio dello sterminio degli Armeni è per lei illuminante. La senatrice, che ha approfondito il tema nel 2015, sottolinea come questo genocidio sia stato quasi completamente dimenticato dalla coscienza collettiva. Secondo lei, lo stesso rischio incombe sulla Shoah, soprattutto una volta che i testimoni diretti e i loro figli non ci saranno più.
Il mondo è cambiato, ma l’antisemitismo è rimasto immutato nei secoli, seppur con forme diverse. “Oggi è manifesto, ma c’è sempre stato. Anche se non se ne poteva parlare nei termini sfacciati di oggi”, ha dichiarato Segre, evidenziando un’evoluzione preoccupante. Se un tempo il pregiudizio e l’odio contro gli ebrei erano celati dietro veli di ipocrisia, oggi si manifestano in maniera diretta e senza pudore. Questo fenomeno – sottolinea – è uno dei motivi che l’ha spinta, a partire dai 50 anni, a raccontare la sua esperienza.
Nel dialogo con Vigevani emerge un interrogativo fondamentale: “Non basteranno i documenti, passata questa fortissima emozione, a lasciare una traccia?”. Segre si augura che la documentazione storica e le testimonianze indirette possano essere sufficienti a mantenere viva la memoria, allora “I morti non saranno morti invano”, ma il suo pessimismo la porta a dubitarne.
In occasione del Giorno della Memoria, mentre i Capi di Stato e di governo di tutto il mondo, e per la prima volta anche il re d’Inghilterra, si riuniscono in Polonia per commemorare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, l’indifferenza si configura ancora, secondo la senatrice, come il nemico più insidioso.