Attualità
24 ottobre, 2025Webuild, la società che si occuperà della costruzione, ha dato il via alle candidature. Intanto i giudici contabili hanno aperto una richiesta di deferimento all'organo collegiale, in merito alla delibera del Cipess per l'ok all'infrastruttura
La Corte dei conti non ha ancora dato il suo via libera al progetto del Ponte sullo stretto. Tuttavia Webuild, la società che si occuperà della costruzione dell'infrastruttura, ha deciso comunque di avviare oggi — 24 ottobre — la selezione delle candidature per le assunzioni.
"In attesa della decisione finale della Corte dei Conti — sottolinea in una nota la società — si accelera sul fronte delle risorse umane, puntando a formazione e assunzioni per costruire una squadra di professionisti e giovani talenti pronti a contribuire a un'opera che cambierà il volto del Mezzogiorno e del Paese intero”. Webuild nella nota definisce il Ponte "un progetto strategico per la crescita economica, la logistica, il turismo e la mobilità del Paese". "Per supportare la realizzazione di questo progetto Webuild - aggiunge - fa perno sul sistema di scuole di 'Cantiere Lavoro Italia' che coinvolge operai e impiegati nei percorsi di inserimento al lavoro, specializzazione e sviluppo delle competenze".
La Corte dei conti, nella stessa giornata, ha deciso di aprire una richiesta di deferimento all’organo collegiale. Nel documento di 23 pagine, come scrivono il Sole 24 Ore e Agi, si legge che, ritenendo “non superati i dubbi di legittimità emersi a seguito dell'esame del provvedimento”, viene avanzata "istanza di deferimento alla competente sede collegiale, della quale si condividono contenuti e conclusioni". Il termine ultimo "per la definizione del procedimento di controllo è il 7 novembre 2025”.
Ci sono una serie di elementi tecnici che rallentano l’avanzamento dell’iter. “Permangono dubbi”, infatti, sui principi di derivazione eurounitaria "di concorrenza", alla luce delle "significative modifiche intervenute nel progetto originario e alle nuove opere e varianti successivamente previste". Criticità vengono sollevate anche rispetto “alle sostanziali modificazioni intervenute rispetto alle modalità di finanziamento dell'opera originariamente rimesso a capitale, anche privato, e attualmente a valere sulle finanze pubbliche”.
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