Si è conclusa la quattordicesima fase eruttiva sull'Etna - iniziata ieri, 2 giugno - degli ultimi mesi. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha fatto sapere che l'attività esplosiva dal cratere di Sud-Est ha generato tre colate laviche principali, adesso in fase di raffreddamento: una si è diretta a sud, una seconda a est (ramificatasi in più bracci) e l'ultima, che ha preso origine alla base del fianco settentrionale del cratere di sud-est, si è diretta verso nord.
Anche verso nord-est c'è stata una propagazione del flusso piroclastico (probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di sud-est), raggiungendo la parete nord della Valle del Bove. L'Ingv ha comunicato che, nei prossimi giorni, effettuerà rilievi sul terreno per la mappatura del deposito. Dal punto di vista sismico il tremore è rientrato su valori bassi pur mostrando alcune oscillazioni sui valori medi.
I parametri di controllo dell'Etna sono in risalita" e "noi continuiamo a monitorare il vulcano 24 ore su 24", ha spiegato il direttore dell'Ingv -Osservatorio etneo, Stefano Branca, sull'attività del vulcano attivo più alto d'Europa, in riferimento ai valori del "tremore" vulcanico che segnalano l'energia di risalita del magma nei condotti interni (su livelli molto alti in piena attività eruttiva e - dopo un repentino calo su dati "normali" - sono in risalita. Attestandosi su valori discontinui, ma medio-alti).
"Alle 3.30 di ieri - ha spiegato Branca - dopo che un software basato su alcuni parametri ci ha segnalato che si stavano iniziando a superare le soglie di allerta è stato inviato, in maniera automatica, un messaggio alla Protezione civile regionale che, con il sistema Etnas, ha avvisato le autorità locali in modo da chiudere gli accessi dei turisti alle aree del vulcano al di sopra dei 2.500 metri di quota. Dal nostro punto di vista tutto ha funzionato perfettamente: sia il monitoraggio che il sistema di allerta".
"L'Etna è spesso considerato un vulcano 'gentile' e 'non-esplosivo', la cui attività è caratterizzata principalmente dall'emissione di colate di lava. Invece è estremamente versatile, e soprattutto negli ultimi 25-30 anni si osserva un notevole aumento nella frequenza di eventi fortemente esplosivi. Questi si manifestano spesso in forma di brevi episodi molto violenti, conosciuti come parossismi o episodi di fontane di lava, esclusivamente ai crateri sommitali": così il vulcanologo dell'Ingv di Catania, Boris Behncke, in un post su Facebook.