Salute
30 luglio, 2025Il virologo sul virus che ha già causato sette morti in Italia dall'inizio dell'anno: "Non abbiamo terapie specifiche e purtroppo neanche un vaccino. Anziani e fragili i più vulnverabili"
Con sette morti registrati dall’inizio dell’anno in Italia, la diffusione del West Nile inizia a interrogare esperti e virologi sulle strategie per combattere questo virus che circola tra gli uccelli selvatici tramite delle zanzare che, pungendo un volatile malato, trasmettono l’infezione a un uccello sano. “Il problema per l’uomo si presenta quando la zanzara cambia bersaglio — spiega Roberto Burioni su Repubblica —. Se dopo aver punto un uccello malato l’insetto punge un essere umano, il paziente si infetta”. Occorre fare attenzione non tanto alle zanzare tigre, ma a quelle “comuni”, che pungono generalmente all’imbrunire e nelle ore serali.
Nella maggior parte dei casi l’infezione umana passa inosservata. Ma, sottolinea il virologo, “non fatevi ingannare dalla apparente rarità delle complicazioni: l’impatto concreto sulla salute pubblica dipende dal numero delle infezioni umane, che a sua volta è legato soprattutto al numero delle zanzare in grado di trasmettere il virus. Contro il virus non abbiamo terapie specifiche e purtroppo neanche un vaccino in grado di bloccare la trasmissione o rendere meno grave la malattia”.
Ma come ci si difende? Evitando i ristagni d’acqua nei vasi o in altri luoghi delle abitazioni, come le grondaie. Usare i repellenti sulla pelle, in determinati contesti, può essere utile. Ma, soprattutto, “questa malattia si combatte combattendo le zanzare, che non sono solo fastidiose, ma sono pericolosissime. Bisogna contrastarle regolarmente e tempestivamente usando larvicidi e insetticidi sicuri per l’uomo ma letali per le zanzare”. La soluzione, per Burioni, è semplice e complessa al tempo stesso: “La battaglia si vince facendo sparire (o riducendo drasticamente) le zanzare nei luoghi dove ci sono gli uomini”.
Nel recente passato c’è stata già una battaglia, vinta, contro un’infezione causata proprio dalle zanzare: la malaria. “Nel 1947 fu iniziata una lotta intensa contro questo insetto e a partire dagli inizi degli anni ’50 i casi di malaria prima calarono drasticamente, poi si azzerarono, tanto che nel 1970 l’Oms dichiarò il nostro Paese ufficialmente libero da questa malattia. Dunque — conclude Burioni —la lotta contro le zanzare, e quindi contro queste pericolose infezioni, è possibile: basta la volontà politica, il che significa priorità e fondi a disposizione. Ci siamo riusciti quando ci stavamo rialzando da una guerra catastrofica, possiamo riuscirci anche ora”.
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