Attualità
9 luglio, 2025Un’edizione bilingue (inglese e francese) di un “best of” pensata per oltrepassare i confini. Un viaggio tra sapori, storie e territori, arricchito da interviste esclusive a chef e produttori d’eccellenza
Per raccontare l’eccellenza non basta il palato. Serve una bussola etica. Best Restaurants & Wines of 2025, il nuovo volume internazionale de Le Guide de L’Espresso, nasce da qui: dalla consapevolezza che selezionare il meglio, oggi, significa farlo con criteri trasparenti, metodi replicabili e, soprattutto, indipendenza assoluta. A sancirlo, non a caso, è il codice etico: una carta valoriale che segna un punto di svolta nel panorama delle guide enogastronomiche e che accompagna questo debutto globale con la solidità delle scelte che durano nel tempo.
Un codice che mette nero su bianco ciò che Le Guide de L’Espresso fanno da oltre quarant’anni: osservare, ascoltare, valutare. Senza filtri e senza favoritismi. L’esperienza dell’ospite è al centro del metodo. Ed è questa l’idea forte che indirizzano Le Guide: offrire una fotografia credibile, appassionata e rigorosa della cucina e del vino italiani, in un contesto editoriale che parla finalmente anche al pubblico internazionale.
Un “best of” in edizione bilingue (inglese e francese), destinato a valicare confini e dogane con l’eleganza di chi conosce il valore delle radici. Ad accompagnare il lettore in questo viaggio, anche interviste esclusive a chef e produttori d’eccellenza. Curata da Luca Gardini, sommelier e wine critic di fama internazionale, e da Gianluca Montinaro, autore e storico della cultura gastronomica, la guida si muove lungo le coordinate che dal 1979 caratterizzano il progetto: competenza, indipendenza e trasparenza.
«Le Guide Internazionali de L’Espresso nascono da una vocazione antica del giornalismo: quella di orientare, di selezionare, di creare senso. Lo facciamo da settant’anni, e continueremo a farlo anche fuori dai confini, in più lingue, ma con lo stesso sguardo», spiega Emilio Carelli, direttore de L’Espresso. L’obiettivo? Rendere la guida un riferimento globale, veicolato nei principali hub del turismo internazionale, dalle città agli aeroporti, per intercettare viaggiatori, food lover e curiosi di ogni latitudine.
Partner strategico di questa ambiziosa iniziativa è il Gruppo Pellegrini, che condivide con Le Guide una visione ampia del cibo: non solo piacere, ma anche cura, benessere e cultura. Da oltre sessant’anni punto di riferimento nella ristorazione collettiva, Pellegrini porta la qualità sulle tavole di scuole, aziende e ospedali. Ma anche nei luoghi dove il pasto diventa gesto sociale, come il Ristorante Ruben di Milano, dove ogni sera si offre una cena a chi vive in situazioni di difficoltà.
«Ogni giorno ci prendiamo cura di circa 400mila persone», ricorda Tea Della Pergola, direttore marketing del Gruppo. «Il nostro impegno va ben oltre il cucinare buon cibo: vogliamo generare benessere». E lo fanno anche attraverso l’Accademia Pellegrini, che promuove la ricerca sul valore nutrizionale e sociale del cibo, e con iniziative legate alla Triennale di Milano, dove il tema delle disuguaglianze si incrocia con quello della longevità alimentare.
Il gusto, insomma, è diventato una forma di diplomazia culturale. Le Guide de L’Espresso si candidano ora a essere ambasciatrici autorevoli dell’Italia del cibo, capaci di raccontarne i volti, i luoghi e le storie a un pubblico sempre più vasto e attento. Il prossimo appuntamento? Il 23 ottobre al Teatro Arcimboldi di Milano, dove verrà presentata ufficialmente l’edizione 2026. Perché l’eccellenza, come il buon vino, non ha confini. Ma ha bisogno di una guida.
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