Attualità
25 agosto, 2025Il presidente della Lega Serie A si è detto preoccupato per le condizioni degli impianti. Intanto, alla prima giornata si registra anche il primo caso di discriminazioni razziali dagli spalti, ai danni dello juventino Weston McKennie
"Spero sia solo una mia paura, ma quando il presidente dell’Uefa dice che i nostri stadi sono in uno stato comatoso e mancano solo sei anni al torneo, il pericolo che ci venga revocata la candidatura è reale". Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport, il presidente della Lega Serie A Ezio Maria Simonelli non ha scartato una possibile esclusione dell'Italia come Paese ospitante degli Europei del 2032.
L'organizzazione della competizione è stata affidata dal Comitato esecutivo Uefa a Italia e Turchia nell'ottobre del 2023. Da allora, però, in molti hanno sollevato dubbi sull'idoneità degli stadi italiani. Non ultimo il presidente Uefa Aleksander Čeferin. "Ceferin ha criticato duramente le nostre infrastrutture, e non posso che dargli ragione", ha detto Simonelli. "Siamo indietro rispetto a tutti gli altri Paesi: negli ultimi 18 anni abbiamo inaugurato solo sei stadi, di cui tre in Serie A. Nel resto d’Europa se ne contano 226". "Rischiamo una pessima figura a livello internazionale", ha aggiunto, "mi auguro che anche il governo colga questo rischio e agisca".
Un passaggio dell'intervista ha riguardato anche San Siro che, già bocciato dall'Uefa, non avrebbe i requisiti per Euro 2032: "È uno stadio centenario, rifatto nel 1955, su cui ancora oggi si discute persino sulla data esatta dell’inaugurazione. Ma non è più funzionale né al calcio né all’accoglienza dei tifosi. Basta farsi un giro nei bagni per rendersene conto. Serve un nuovo stadio, senza se e senza ma, mettendo fine a queste diatribe inutili e strumentali".
E se gli impianti sono vecchi, ancora più antiquati e fuori dal tempo sono i comportamenti di una parte del pubblico che li frequenta. Il campionato di Serie A è ricominciato questo weekend, sono tornati i riti della domenica, i gol, le polemiche e tragicamente anche la piaga del razzismo negli stadi. A farne le spese, stavolta, è stato il centrocampista della Juventus Weston Mckennie, vittima di cori e insulti discriminatori provenienti dal settore ospiti dello Juventus Stadium occupato dai tifosi del Parma. "La Juventus condanna con forza questo episodio e ogni manifestazione di razzismo e garantirà la massima collaborazione agli organi di giustizia sportiva per individuare i responsabili", ha scritto il club in un comunicato.
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