Fallita a marzo l’ipotesi Suek per le sanzioni europee, il colosso dell’energia annuncia due accordi con Lukoil e Gazprombank-Frezia da chiudere entro settembre

Dopo che i forti contrasti nel consiglio di amministrazione avevano bloccato un’operazione lo scorso marzo, Enel fa sapere di avere siglato due accordi per la cessione del suo 56,43 per cento di Enel Russia con Pjsc Lukoil e il Closed Combined Mutual Investment Fund “Gazprombank-Frezia” per un circa 137 milioni di euro. La chiusura è prevista entro il terzo trimestre  di quest’anno, ed è è soggetta ad autorizzazioni delle autorità russe.

Come ha rivelato l’Espresso, il cda aveva spinto l’amministratore delegato Francesco Starace a fermare le trattative con la russa Suek di Andrej Melnicenko colpito subito da sanzioni europee poiché considerato un oligarca vicino al regime di Vladimir Putin.

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Enel ha tentato di aggirare le sanzioni contro gli oligarchi di Putin
16/6/2022

In quel periodo Melnicenko era riuscito a sfuggire ai vincoli imposti da Bruxelles, per esempio il sequestro dei beni, perché la titolarità del suo patrimonio era passato alla moglie Aleksandra Nikolic, ex modella e cantante serba di passaporto croato.

Enel aprì gli uffici a Mosca e la sede a Ekaterinburg al termine del mandato di Paolo Scaroni (2004), il dirigente di Stato che poi alla guida di Eni avvicinò sempre di più Roma e Mosca, a tal punto che oggi il governo cerca rapide soluzioni per troncare la sottomissione energetica ai pozzi russi. Enel ha una quota del 56,23 per cento di Enel Russia, il veicolo societario usato per gestire tre impianti termoelettrici a gas e un paio di fonti rinnovabili. 

Lo scorso anno Enel Russia ha registrato ricavi per 564 milioni di euro con un utile netto di 64 (le previsioni segnalano una crescita esponenziale per il 2022) e dalla capogruppo Enel ha ricevuto investimenti mirati allo sviluppo dell’eolico per 68 milioni di euro.

Quest’anno l’azienda non ha distribuito i dividendi per la guerra. Nel tempo la società di Starace ha rinunciato al pezzo più pregiato per ridurre l’inquinamento da anidrite carbonica. Tre anni fa Enel Russia, per 292 milioni di euro più premi, ha ceduto a Kuzbassenergo la gigantesca centrale a carbone di Reftinskaya. La società Kuzbassenergo è di proprietà di Siberian Coal Energy Company, meglio nota con sigla Suek.

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