Una monografia formato gigante edita da Assouline e poi una mini collezione di 25 pezzi speciali e iconici in edizione limitata pronti da mixare a piacere che sta per arrivare nelle vetrine dei negozi. Tommy Hilfiger celebra così, con un party-kolossal al Teatro Metropolitan di New York, inondato da fiumi di champagne e allietato dalla musica degli "Strokes", le sue nozze d'argento con la moda. Lo stilista consolida la sua identità di ambasciatore dell'American Style e traccia un bilancio di una carriera da self-made-man: dagli inizi difficili con pochi soldi in tasca ma tanto coraggio, sacrifici e voglia di sfondare alla costruzione di un impero miliardario che ora guarda sempre più fiducioso all'Europa e al Bel Paese.
"Fame". Una parola magica che Tommy Hilfiger usa come un acronimo di fashion, art, music e entertainment. Così all'indomani del suo "Tommy day" lo stilista definisce l'essenza del suo stile mentre, nel suo quartier generale newyorkese di Chelsea, saluta Laura Chiatti e Cristrina Hendricks, l'ubertosa protagonista della fortunata serie televisiva "Mad Men". Nel suo showroom di Manhattan sono tutti in fermento per le ultime prove di una collezione che lo stilista descrive come "neo preppy". Un'antologia di pezzi un po' rock, facili e femminili, ricchi di pizzo sangallo, plissé, gonne danzanti da tennista e shorts adatti a un weekend agli Hamptons. Ieri sera le sale del Metropolitan House, tempio della lirica a Manhattan, hanno ospitato un vero en-plein a base di american glamour, celebrities a go go come Jennifer Lopez, Bradley Cooper, Lenny Kravitz, Rebecca Romijn Stamos e molti altri. E non ultima la musica rock ovvero quella autentica passione che, quando era un ragazzo scatenato che amava vestirsi come le sue band preferite, ha spinto Tommy Hilfiger verso la moda. Una passione che continua ad alimentare la sua vena creativa, ispirata da donne speciali come Grace Kelly ma anche Farrah Fawcett e Debbie Harris.
Cos' è il neo-preppy?
E' lo stile cool dei ragazzi americani dei college e della Ivy League rinnovato con freschezza e modernità come è efficacemente rappresentato nella nostra campagna pubblicitaria per quest'inverno ispirata alla famiglia e al film "I Tenembaum". E' stata una rivoluzione che ho introdotto nel guardaroba di donne e uomini: oggi lo stile da business woman si può sdrammatizzare facendo a meno della cravatta sotto la giacca, portando i mocassini più classici senza calzini o un berretto di lana con la cravatta regimental a righe. E' uno stile che ravviva il classico americano evitando di scivolare nella noia e nella banalità.
Lei è famoso per aver portato l'energia pop di Andy Warhol nel mondo patinato della moda. Quale sarà secondo Lei l'evoluzione futura della cultura Pop?
Beh sicuramente sarà sempre più trainata e influenzata da Facebook, Twitter e dagli altri social network.
Cosa vogliono oggi le donne dalla moda?
Vogliono sentirsi belle a ogni età e a proprio agio sfoggiando capi freschi, moderni, molto giovanili e soprattutto in vendita a un prezzo accessibile.
Il suo percorso professionale racconta una grande storia di successo che si può leggere come la metafora dell'American Dream che lei è riuscito a coronare. Ma questo mito regge ancora?
Direi di sì. Purché si sia curiosi e disposti a lavorare sodo ma anche a condizione che ci si possa avvalere di un team qualificato e affidabile, come il mio. Lei ha sempre detto di amare l'Italia.
Cosa la lega al nostro paese?
Confesso che fra i vari motivi che mi legano all'Italia c'è anche un aneddoto curioso: l'ex marito di mia moglie, che è americana come, è un tennista italiano, Gianni Ocleppo, con il quale viveva ad Alba. L'Italia è un paese in cui mi trasferirei anche domani.
Se non avesse fatto lo stilista che cosa avrebbe fatto?
Sicuramente il regista o lo sceneggiatore per il cinema o anche il produttore discografico. La musica è un mix di forti emozioni che unisce le persone e permette di varcare i confini del luogo in cui ci si trova.