448 pagine e 650 scatti plastici per ritrarre i nuovi adoni del mondo del calcio colti nel pieno del loro slancio atletico. Il tutto per raccontare in un libro sontuoso, "10 years of fashion & football" edito da Lido Book, l'iter creativo di Dirk Bikkembergs, uno dei capostipiti della rivoluzione della scena fashion anni'90 legata ai cosiddetti "Sei di Anversa" insieme, fra gli altri, a Martin Margiela e Dries Van Noten.
Timido e un po' schivo ma arso dal sacro fuoco della moda lo stilista belga nel 2000 ha aperto il prêt-à-porter maschile alla strada applicando al menswear di lusso il mantra ecumenico dello sport: una svolta democratica e sexy rispetto al suo percorso precedente fatto di capi concettuali, alternativi e body conscious da cui già affiorava l'interesse del designer per l'energia e la sensualità delle discipline atletiche.
"Dieci anni fa ho avuto come una rivelazione: ho capito che la moda doveva cambiare pagina e parlare un'altra lingua, più diretta-spiega Bikkembergs-quando penso al connubio fra moda e sport che ho sdoganato per primo con la linea "Sport couture" più che di moda o di tendenza penso a uno stile ben preciso, innovativo nelle forme e nei volumi ma anche per l'approccio alla definizione di un rapporto nuovo fra l'abito e l'anatomia virile".
Ecco quindi lo smoking di jersey da portare anche senza maniche, il pantalone con coulisse décontracté, le borse in pelle a forma di pallone da calcio ma anche i jeans modellati sulle forme di un calciatore vero, un'operazione quasi "michelangiolesca". E poi la scelta di location assolutamente insolite per delle sfilate di moda: lo Stadio di San Siro in primis e poi l'idea di uno show in differita da Cape Town trasmesso in diretta lo scorso giugno su un maxi schermo piazzato di fronte al Duomo di Milano. In breve: l'apoteosi del concetto democratico della sua moda. Il tutto arruolando, al posto dei soliti modelli, degli atleti e dei ragazzi veri, belli e sani, con degli esiti inediti in passerella.
Uno stile oltre la moda insomma che parla di competizione, fatica ma anche di chic confortevole perché negli abiti oggi bisogna muoversi agevolmente. "Questo non è un libro sul calcio, né sulla moda-tiene a sottolineare Bikkembergs-con questo volume ho voluto ricordare come ha preso forma la mia visione creativa, e come ha continuato a svilupparsi negli anni; per me oggi questo libro segna l'inizio di una rinascita per un futuro carico di nuovi progetti".