Günter Wand fu un direttore d’orchestra atipico. Più amante della sua attività di interprete, che della propria carriera. Tant’è che raggiunse ?il riconoscimento internazionale solo dopo i settant’anni. Senz’altro un fenomeno che oggi sarebbe reputato controtendenza, considerando che qualsiasi bamboccione il quale dimostri un briciolo di talento viene subito elevato agli onori delle cronache e magari investito degli incarichi più prestigiosi. La maggior parte della sua attività di musicista trascorse piuttosto in ombra, ricoprendo la carica di Kapellmeister nelle orchestre di Colonia e di Amburgo. Questo soprattutto perché gli assicuravano ?un maggior numero di ore di prove, consentendogli di imprimere la sua visione alle esecuzioni. Sebbene avesse debuttato a Londra nel 1951 conducendo la London Symphony ?in un programma beethoveniano, fu nel 1981, a settant’anni, con l’Orchestra della Bbc, che attrasse l’interesse del pubblico britannico, il quale riconobbe in lui le virtù di lucidità ed equilibrio che avevano contraddistinto quasi un quarto di secolo prima Otto Klemperer: per questo fu nominato primo direttore ospite di questo ensemble. Il cofanetto della Sony in 33 cd, dedicato ad alcune interpretazioni dal vivo, ci permette ?di apprezzare pienamente la sua arte. Soprattutto in Bruckner: nella Quarta sinfonia con i Berliner Philharmoniker riesce a comunicarci un senso di occasione che spesso manca alle incisioni in studio.
E nel primo tempo della Nona di Schubert, sempre con i Berliner, Wand sa esporre le frasi con studiata spontaneità, dominando con scioltezza anche i delicati cambi di velocità che contraddistinguono questo movimento e raggiungere, nelle fasi più drammatiche del successivo “Andante con moto”, momenti di febbrile concitazione sonora. Inusualmente, rispetto alle interpretazioni epicheggianti del suo nume tutelare Furtwängler, Wand pare ricercare nella Quarta sinfonia di Brahms con la Ndr Sinfonieorchester una dimensione più lirica, interiore. Snellisce perciò la sezione degli archi e nel l ’ “Andante moderato” il tema del corno ?e la calda melodia dei clarinetti assurgono a malinconico epicentro dell’intera partitura.
Buuh!
Come dice il ministro Dario Franceschini «La cultura è il petrolio dell’Italia». Ma perché trovi mercato, bisogna raffinarlo. Cosa che non ?è accaduta al Museo nazionale degli strumenti musicali ?di piazza Santa Croce in Gerusalemme, a Roma. A chi vi si è recato la prima domenica di agosto è stata data la possibilità di visitare solo sei delle diciotto stanze. Due terzi sono ancora chiuse. Meno male che i lavori di restauro erano iniziati nel 2011. Stando ai custodi, nessuna ipotesi temporale sulla riapertura totale. Una vena esaurita
Bravo!
Un “bravo” all’Orchestra sinfonica nazionale della Rai che il 30 settembre al Teatro alle Tese di Venezia onora ?il Leone d’oro alla carriera ricevuto dal compositore cinese Tan Dun, mostrando ?un notevole eclettismo interpretativo. Sotto la sua direzione eseguirà la “Passacaglia: Secrets of wind and birds”, “Percussion Concerto: The tears of nature” e il “Concerto for orchestra, from Marco Polo”. Tan Dun ?è riuscito a coniugare la tradizione sciamanistica del suo paese con l’avanguardia musicale occidentale
Cultura
20 agosto, 2017La Sony dedica una raccolta di cd alle interpretazioni dal vivo di Wand
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