Insulti irripetibili contro la cantante "sovranista". Rea di avere 74 anni. Ma servirebbe ricordare che al festival la voce dovrebbe contare qualcosa. E la signora Gian Burrasca in questo non è seconda a nessuno 

Sanremo, giù le mani da Rita Pavone

Alla fine, l'ennesimo nodo viene al pettine e il messaggio arriva diretto, come un pungo ben piazzato: se sei una donna non puoi invecchiare. Punto. Fine della discussione. È una sorta di peccato originale, la colpa primigenia di genere (femminile) quella per cui nasci, cresci ma solo fino a un certo punto. La ruga no, il viso non si tocca, il resto neppure. Così nella polemica risibile scatenata in queste ore contro la partecipazione in gara di Rita Pavone, si è scoperchiato il tombino maleodorante dell'insulto mirato alla fisicità della cantante di Torino.

Cinquanta milioni di dischi venduti, cinque volte ospite negli Usa all'Ed Sullivan Show con Ella Fitzgerald e Duke Ellington, una scena divisa con i Beach Boys, Marianne Faithfull, Orson Welles, The Animals e Supremes, riconosciuta da Elvis Presley, un mese all'Olympia di Parigi, protagonista di ben cinque pagine degli Apocalittici e integrati di Umberto Eco, una rivoluzionaria relazione duratura con un uomo più grande di lei, sceneggiati cult, festival, vittorie, dischi d'oro argento e mirra e soprattutto una voce della madonna. In estrema sintesi questo è il curriculum musicale della signora Pavone. A cui di recente è scappata un po' la mano sui dannati social dove ha fatto intendere di avere qualche ideuzza su migranti e dintorni che si fatica a digerire. Rita sovranista, la Zanzara che vuole pungere con la politica, datele un martello, sono stati i primi commenti a caldo. Ma è durata poco. Perché scendere nel merito è uno sport a cui il Belpaese tende a non praticare per principio.

Così quando Amadeus ha annunciato la sua presenza a sorpresa tra i 24 cantanti in gara sul palco dell'Ariston, il curriculum della signora Pavone non è stato neppure preso in considerazione. E ipotizzando che avrebbe utilizzato il palco dell'Ariston per celebrare un comizio salviniano anziché imbracciare il microfono addirittura per interpretare il suo brano (“Niente”), è partito l'insulto sull'ardire di aver compiuto 74 anni. Su di lei parole irripetibili, pensieri irricevibili. Perché detto che Sanremo è una kermesse dove l'aspetto musicale è un blando dettaglio e la scatola è di certo più frizzante del contenuto, si tratta pur sempre di una gara dove la voce dovrebbe avere un certo peso. E vista la lista, nessuno meglio della piccola grande Rita ha il diritto di starci. Per cantare, s'intende.

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