Aissa era giovane, bello, orgoglioso della sua elegante divisa da cadetto di Saint-Cyr nuova di zecca. Aissa è morto troppo presto e troppo crudelmente, dopo due sole settimane di corso, durante un rito di iniziazione gestito dai colleghi del secondo anno. Alla famiglia, e in particolare a suo fratello maggiore Ismael, resta il compito di lottare perché il giovane abbia il funerale e la sepoltura che merita: perché Aissa è morto “Pour la France”, anche se non lo ha ucciso il nemico in un campo di battaglia ma è stato affogato dai commilitoni in un canale vicino all’accademia militare.
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“Pour la France”, da vedere nella rassegna di cinema francese Rendez Vous (fino al 3 aprile a Roma, ), è il film che Rachid Hami ha dedicato alla tragedia accaduta a suo fratello, riscrivendo il dramma della sua famiglia sulla falsariga di quello di Antigone. Ed è l’occasione per vedere in un ruolo che mette ben in evidenza le sue doti uno dei migliori attori del cinema francese di oggi: quel Karim Leklou che la rassegna presenta anche in un altro film, “Goutte d’or”. Anche in questo caso Leklou è il protagonista, ed è difficile immaginare un ruolo più diverso: nel film di Clément Cogitore interpreta Ramsès, un veggente che non ha scupoli quando si tratta di sfruttare il dolore dei suoi clienti, ma viene messo in crisi da un gruppo di bambini di strada arrivati dal Marocco.
Anche i due registi sono ugualmente interessanti e diversissimi. Hami ha collaborato con Abdellatif Kechiche prima di diventare regista con “Choosing Love”, una rilettura di Romeo e Giulietta, e “La Mélodie”, presentato a Venezia. Cogitore invece è decisamente poliedrico: nato come artista (è stato borsista a Villa Medici e ha avuto di recente una mostra al Madre di Napoli) è anche regista musicale (ha firmato per l’Opera di Parigi una apprezzatissima messa in scena di “Les Indes Galantes” di Rameau). I loro lavori hanno in comune la scelta di raccontare storie che riguardano la Francia multietnica fuori da quello che Hami ha definito «il ciclo di film che raccontano storie violente, deprimenti ed esotiche sull’immigrazione e sulle banlieu».
Entrambi hanno trovato un attore all’altezza in Leklou: 41 anni, nato a Sèvres da madre bretone ma cresciuto con il padre, un magazziniere algerino che lo ha allevato a forza di film, fumetti e cultura, se gli parli del ruolo che le sue origini hanno avuto nel suo lavoro risponde che «legare gli attori alle proprie origini geografiche è una visione passatista. Queste questioni di identità non interessano le giovani generazioni». Lui ha esordito come comparsa nel “Profeta”, famoso film sul fondamentalismo islamico di Jacques Audiard, e pur collezionando molti ruoli da “attore arabo” (poliziotto o ladro, terrorista, spacciatore…) ha messo insieme una serie film e registi interessanti: “La sorgente dell'amore” di Radu Mihaileanu, “Riparare i viventi” dal romanzo di Maylis de Kerangal, “La terza guerra” di Giovanni Aloi sulla “guerra al terrore” dei francesi dopo il Bataclan, fino a “Il mondo è tuo” che gli è valsa la nomination al premio César come migliore promessa maschile ed è stato distribuito in tutto il mondo da Netflix.
Tra le qualità di Leklou c’è la capacità di incarnare contemporaneamente una palette di emozioni contrastanti: «L’incontro tra Leklou e il personaggio di Ismael dà vita a un personaggio disturbante: nei suoi c'è rabbia ma anche gentilezza e malinconia», ha detto Hami. E Cogitore gli ha fatto eco: «Karim ha un modo raro e prezioso di raggiungere dettagli della voce, dei gesti, dello sguardo. Può essere violento e polemico in una scena, e dolce e affascinante un momento dopo».
Per vedere i suoi due film (già applauditi il primo a Cannes, il secondo a Venezia) nella rassegna Rendez Vous a Roma, Bologna, Torino, Milano, Palermo, cercate cinema e orari nel programma sul sito rendezvouscinemafrancese.it.