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Cultura
agosto, 2023

Rai Tre perde anche Maurizio Mannoni. E non ne rimase nessuno...

Ormai la terza rete è come l’isola del giallo Agatha Christie. Dove i piccoli indiani vengono eliminati uno a uno. Fazio, Littizzetto, Saviano, Annunziata, Berlinguer… Fino al giornalista di “Linea notte”

Agatha Christie non nascose mai che “Dieci piccoli indiani” era stato il suo lavoro più difficile. Perché solo l’idea di mettere insieme persone affette da una qualche colpa, eliminarle una per una in nome di una giustizia quantomeno bislacca e alla fine far tornare tutti i conti, appare evidente che non fosse una roba alla portata di tutti. Ecco, tenendo fermo il piacere puro del paradosso, più o meno è quel che sta accadendo a Rai Tre, isola sperduta rassettata alla bene e meglio da una sorta di Ulick Norman Owen, il fantomatico proprietario che nessuno ha mai visto o si ricorda di conoscere.

L’ultimo in ordine di tempo è stato Maurizio Mannoni, conduttore ultradecennale di “Linea Notte”, il quale, prossimo al pensionamento, si è visto costretto a rispettare alla lettera una clausola, per carità del tutto legittima, ovvero quella dello smaltimento delle ferie che gli ha di fatto impedito di accompagnare i suoi fedelissimi spettatori verso un’ultima stagione. Che lo sanno tutti che in Rai i pensionati non lavorano più.

Ma prima di lui c’erano stati Lucia Annunziata, che apparentemente si è allontanata da sola come il giovane Anthony Marston. E Bianca Berlinguer, volata verso altri lidi più o meno felici (meno, meno) neanche avesse toccato un’alga velenosa. Che dire del temibile Fabio Fazio e della sua complice Luciana Littizzetto, anche loro dipartiti per cause di forza maggiore. E Roberto Saviano, che viene cancellato con un colpo di spugna lasciando come unico indizio un programma già confezionato costato probabilmente una bella cifretta.

Tutto questo solo in estate ma altri nomi potrebbero aggiungersi alle scomparse perlopiù inspiegabili della Island di viale Mazzini. D’altronde ognuno ha la sua colpa, o il suo attico a New York a seconda dei punti di vista.

Matteo Salvini l’ha spiegata col dono della sintesi che lo contraddistingue: «Non guardo mai la Rai, quindi perché devo pagare il canone? Meglio sarebbe tagliare mega stipendi dei radical chic di sinistra che li usano per fare i comizi in televisione… Pagateli voi i comizi, non i contribuenti».

Ecco la macchia indelebile che sta scatenando un repulisti estremo di tutti quelli che in un modo o in un altro ne hanno combinata una delle loro. E che necessita l’intervento di un giudice che valuti le colpe di questa masnada di conduttori giornalisti che non sono riusciti a tenere la bocca a freno, si sono cacciati nei guai, hanno cause in corso e via dicendo. O per dirla alla Christie, «uno fece indigestione, uno cadde addormentato, uno, ahimè, è rimasto indietro, uno lo ferma il tribunale». E alla fine, non ne rimase nessuno. Neanche Rai Tre.

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DA GUARDARE
Nel nuovo “Ex on the Beach” la conduzione sarà affidata a Giulia Salemi e al suo Paolo Pretelli. Che prendono il posto di Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser. La notizia non ha nessuna rilevanza, i nomi citati neppure. Ma il fatto che restino confinati in un trionfo trash formato programma può avere i suoi vantaggi.

MA ANCHE NO
Mi chiamo Myrta e cambio canale. Il promo realizzato da Merlino per il suo Pomeriggio 5 ha una sua geniale propensione al masochismo. La giornalista lancia il programma che fu di Barbara D’Urso con un telecomando alla mano. Come dire, cari telespettatori, se non ci avevate pensato da soli, vi suggerisco io un’ideuzza.

 

 

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