Cultura
16 ottobre, 2025Al centro della nona edizione il tema "Salute. Avere cura", con dialoghi e conversazioni sulla cura e sul prendersi cura, sulla salute e sulla malattia, sul benessere e sul disagio
Dal 17 al 19 ottobre torna a Pesaro “Kum! Festival”, la rasegna ideata e diretta da Massimo Recalcati. Al centro della nona edizione del festival delle scienze umane la riflessione sulla cura e sul prendersi cura, sulla salute e sulla malattia, sul benessere e sul disagio. “Salute. Avere cura” sarà il filo conduttore di dialoghi e conversazioni che esploreranno il tema nelle sue mille sfaccettature: filosofiche e psicologiche, mediche e scientifiche, sociali e politiche.
Più di 20 eventi in tre giorni, che vedranno protagonisti oltre trenta relatori tra filosofi e teologi, psichiatri e psicoanalisti, scrittori e artisti che si confronteranno sul tema dell’edizione da più punti di vista.
Per Recalcati (direttore scientifico) e Federico Leoni (coordinatore scientifico), “avere cura, il titolo dell’edizione di quest’anno, significa avere attenzione per la singolarità. Significa non standardizzare, non forzare dentro a schemi precostituiti, non ridurre a linee guida. Significa — aggiungono — appassionarsi al dettaglio, all’esigenza particolare, al bisogno invisibile. È vero per il medico, per l’insegnante, per il politico, per l’artista. È vero quando si tratta di prendersi cura di un paziente, di un progetto, di una città, di un pianeta”.
I tre luoghi del festival saranno gli spazi dell’Auditorium Scavolini, della Sala Pellerini del Palazzo Gradari e del Cinema Astra, che trasformeranno il centro storico di Pesaro nella cittadella di Kum! con punti informativi, spazi di incontro e una libreria attiva nei giorni del festival che proporrà la selezione dei testi degli autori presenti e tanto altro.
Aprirà il Festival il dialogo tra Marco Cappato e l’arcivescovo Vincenzo Paglia, un confronto su cura, diritti e libertà, che ribadirà la necessità di sviluppare nuove chiavi concettuali, etiche, politiche e giuridiche per dare direzione all’esistenza individuale e collettiva. A chiudere il Festival sarà invece l’intervento di Massimo Recalcati, che porrà al centro della riflessione una domanda cruciale: ogni atto di cura si fonda sull’idea che la vita di ciascuno sia insostituibile, ma cosa accade quando prevale l’incuria? Cosa accade quando ci dimentichiamo che non c’è cura se non dell’uno per uno?
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