Attualità
20 novembre, 2025Il settimanale, da venerdì 21 novembre, è disponibile in edicola e in app
Il corpo di una donna abbandonato per terra, il volto coperto di sangue. Sulla copertina del nuovo numero de L’Espresso campeggia una foto di scena dal nuovo spettacolo di Emma Dante, “L’angelo del focolare”: un modo per dare una lettura culturale a un tema tragicamente d’attualità come il femminicidio. “Bella, ciao” è lo strillo che rimanda al lungo servizio in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: Francesca De Sanctis intervista la regista siciliana, il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia annuncia al direttore Emilio Carelli la proposta del patrocinio gratuito per le donne che denunciano i compagni. Carlo Tecce fa i conti con i provvedimenti che il governo progetta, ma non finanzia mai, e Beatrice Dondi sottolinea lo stillicidio di violenze quotidiane che porta alla catena di delitti.
Si parla dei libri di Irene Facheris, Silvana Mazzocchi, Marzia Camarda, Irene Vella, Costanza Jesurum, mentre un lungo elenco curato da Giulia Rugolo scorre in calce alle pagine dando nome e storia alle donne uccise da gennaio a oggi. Oltre ai commenti di Maria Giovanna Luini, storica assistente di Umberto Veronesi, e della senatrice 5 Stelle Sabrina Licheri, Carelli nel suo editoriale sottolinea che per sconfiggere la violenza sulle donne si deve scardinare un sistema culturale consolidato.
Il viaggio elettorale di Susanna Turco arriva in Veneto, dove è quasi certa la vittoria del leghista Alberto Stefani, mentre Enrico Bellavia denuncia il condono edilizio promesso dalla destra in caso di vittoria in Campania. Gianfrancesco Turano firma un focus sulla zavorra che lascia l’ormai ex governatore Luca Zaia. Nei giorni di nuovi disastri provocati dalle piogge nel Nordest, invece, l’album curato da Tiziana Faraoni riporta alla disastrosa alluvione del Polesine, campagna veneta allagata dal Po nel 1951 e di nuovo nel 1966.
Si parla di calcio, con Turano che intervista il ministro dello Sport Andrea Abodi su strategie e scandali, ma soprattutto e su come trovare nuovi talenti per rinforzare la Nazionale. Il cardiologo Massimo Romano, intanto, spiega a Marco Roberti i rischi dello stress da campionato. E rimanda al calcio anche Sebastiano Messina nel suo ritratto di Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato che si comporta come un tifoso.
Paolo Biondani, Gloria Riva e Leo Sisti firmano, insieme al consorzio giornalistico internazionale Icjj, un’inchiesta su come i truffatori in criptovalute riescano a ingannare anche vip e jet set, da Ornella Muti a Kevin Spacey. Nelle altre pagine di cronache italiane, L’Espresso si occupa di mafia cinese a Prato (di Gabriele Nunziati), dei vantaggi della settimana cortissima (di Natascia Ronchetti), dei progressi nelle inchieste parlamentari sugli omicidi dell’ambasciatore Attanasio e del cooperante Mario Paciolla (di Antonella Napoli). E a quarant’anni dal primo trapianto di cuore in Italia, Paolo Pontivi segue un intervento d’avanguardia al Sant’Orsola di Bologna.
Gli esteri: due giornaliste hanno scoperto nome e volto del medico russo torturatore di prigionieri ucraini (ne scrive Ludovica Privitera) mentre Federica Urzo ricostruisce la corsa all’oro del Cremlino in Africa. Marta Abbà e Stefano Vergine firmano un’inchiesta sull’inquinamento prodotto dalle aziende asiatiche che forniscono microchip alle industrie italiane. Trump intanto, scrivono le corrispondenti Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni, ricatta le università in nome di una crociata contro il pensiero libero. E Federica Bianchi firma un ritratto di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo
Per l’economia, Antonia Matarrese racconta il boom del mercato della moda in India, Carlo Cottarelli nota che il calo dell’evasione non è ancora sufficiente, Diletta Bellotti denuncia che il Lazio finanzia i Pro-Vita ma non i consultori. Emanuele Coen invece firma un’inchiesta sui tagli dei finanziamenti pubblici al cinema: anche in Francia il tax credit è fondamentale, spiega a Fabio Ferzetti il regista Cédric Klapish.
E L’Espresso chiude con un omaggio a Elsa Morante (di Giulia Caminito con un commento di Sabina Minardi), un’analisi dei mali dell’Europa a firma del filosofo tedesco Peter Sloterdijk e la presentazione del nuovo spazio che accoglie la Chimera d’Arezzo nel Museo archeologico di Firenze (di Marisa Ranieri Panetta). Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, Marco Montemagno segnala rischi e potenzialità della sua applicazione nel campo della ricerca scientifica, mentre Francesca Barra sottolinea l’importanza delle nostre scelte di utenti nel dare un’etica all’Ia. E il critico Martin Gayford spiega perché un computer non potrà mai produrre un’opera d’arte. Per finire, Loredana Lipperini punzecchia la destra che considera la cultura come un parco giochi: il suo grande divertimento sta nel querelare i vivi e arruolare i morti.
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