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Cultura
febbraio, 2025

Musica da guardare

I Led Zeppelin, protagonisti del documentario “Becoming Led Zeppelin” di Bernard Mac Mahon
I Led Zeppelin, protagonisti del documentario “Becoming Led Zeppelin” di Bernard Mac Mahon

Leggende del rock come i Led Zeppelin. Maestri della disco come Avicii. Da riscoprire in due documentari da non perdere

Piaccia o meno, che vi annoi o vi appassioni, che lo consideriate la festa del patrono o la fiera della canzone, il festival della canzone italiana richiede inevitabilmente degli antidoti, dei correttivi, insomma abbiamo bisogno di buona musica, di ricaricarci, di ricordarci di avventure intense e meno provvisorie. E allora in questi giorni di ripresa ci piacerebbe consigliare due eccezionali documentari, molto diversi e in grado di raccontare due visioni e due epoche diametralmente opposte della musica, ma egualmente interessanti. Il primo di questi documentari è uscito qualche tempo fa, lo trovate su Netflix. Se non l‘avete visto è il caso di recuperarlo, s’intitola “Avicii – I’m Tim”, ed è una travolgente e drammatica storia musicale del nostro tempo, racconta di un piccolo genio della musica tecno di nome Avicii che in pochi anni ha incarnato la metamorfosi della nuova scena, ovvero la musica dance che diventava protagonista attraverso nuove figure di artisti come lui, a metà tra performer, dj, produttore, compositore, autore di successi clamorosi come “Wake me up”, ricco, col mondo ai suoi piedi, ossessionato dal suo lavoro e suicida nel 2018 per depressione, a soli 29 anni. Una storia pazzesca. 

 

L’altro documentario, più classico, sta per uscire in questi giorni (al cinema dal 27 febbraio al 5 marzo) e ricorda all’opposto le gesta di un gruppo che è pura leggenda del rock, si intitola “Becoming Led Zeppelin”, diretto da Bernard Mac Mahon, ed è la storia del più iconico, statuario e fragoroso dei gruppi che hanno attraversato la scena rock. Altro che rifarsi le orecchie, qui c’è da spalancarle per rivivere una storia tutto sommato breve, durata poco più di dieci anni, dall’uscita del loro primo disco nel 1969 all’annuncio dello scioglimento nel dicembre del 1980 in seguito alla morte improvvisa, il 25 settembre, del batterista John Bonham, a parte tutti gli strascichi e le parziali riunioni degli anni successivi. Se oggi abbiamo in testa una certa immagine del rock, almeno nel suo lessico essenziale, nei suoi elementi basici lo dobbiamo in parte proprio ai Led Zeppelin la cui elettrica insolenza fu definita “il martello degli Dei”: potenza, furore, ma anche intrecci ritmici poderosi, libertà strumentale, fughe di possessione dionisiaca, incarnata soprattutto nei concerti dal vivo, che erano rituali di passione rock. Il film ripercorre gli alti e bassi, le deviazioni e i fulgori della band. Quando fu annunciata una reunion del gruppo, con alla batteria Jason Bonham, figlio di John, il 26 novembre del 2007 alla O2 arena di Londra, arrivarono 20 milioni di richieste per 20mila biglietti disponibili. Uno di quelli riuscii a comprarlo, e quella sera ero a Londra per non perdermi l’appuntamento con la storia.

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