Nel segno di Marisa Bellisario, al ministero del Made in Italy una rassegna celebra imprenditrici al timone di marchi storici e giovani startupper dell’innovazione

Le donne che fecero l'impresa

Un percorso espositivo per celebrare il successo professionale di oltre cento donne italiane, che hanno infranto con coraggio logiche di eredità culturali stereotipate. È “Made in Italy impresa al femminile”, la prima mostra in Italia sull’imprenditoria femminile e i suoi successi, ospitata fino al 25 maggio a Palazzo Piacentini, a Roma, sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. La mostra è a cura del Mimit, in collaborazione con la Fondazione Bellisario, il Comitato impresa donna e la Federazione nazionale cavalieri del lavoro.

 

L’edificio istituzionale diventa spazio espositivo per accogliere e valorizzare le storie di oltre cento imprenditrici italiane che attraverso competenza, visione e determinazione, si sono imposte nel mercato nazionale e internazionale scardinando retaggi culturali e sociali, ridefinendo modelli di leadership e aprendo nuove prospettive per il futuro dell’impresa italiana.

 

La mostra si configura come la naturale estensione del lavoro portato avanti dalla Fondazione Marisa Bellisario, presieduta da Lella Golfo, che dal 1989 promuove e valorizza il merito del talento femminile espresso ai più alti livelli di professionalità.

 

Molte delle imprenditrici protagoniste dell’esposizione sono infatti vincitrici, negli anni, del Premio Marisa Bellisario: un riconoscimento che ha saputo dare visibilità al contributo delle donne nei settori chiave dello sviluppo italiano. La mostra raccoglie questo impegno, trasformandolo in un racconto visivo che celebra l’imprenditoria femminile come forza viva e rigenerativa del Paese.

 

«Marisa Bellisario è stata la prima amministratrice delegata in una società pubblica negli anni ‘80. Nel periodo della mia giovinezza era su tutte le tv e su tutte le copertine, e dicevo a me stessa che da grande volevo essere come lei. Pertanto, alla sua scomparsa ho ritenuto necessario e imprescindibile ricordare il suo impegno nei confronti delle donne per dimostrare che ce la potevamo fare. Così nasce la Fondazione Marisa Bellisario», racconta Lella Golfo.

 

E non è un caso che la celebrazione di queste donne arrivi dalla determinazione di Lella Golfo, schierata fin da giovanissima nella sua Calabria a difendere i diritti delle donne lavoratrici, le raccoglitrici di gelsomini: le cosiddette gelsominaie. «Non è che volessero poi chissà quanto, chiedevano degli stivali di gomma per non prendersi le malattie sulla terra bagnata. Io ho giurato che non avrei mai più voluto vedere una donna soffrire e da là è nato tutto».

 

Esaltare l’imprenditoria italiana al femminile rappresenta un traguardo culturale importante: queste esperienze di leadership ribaltano totalmente ruoli e costrutti tradizionali che hanno visto per secoli le donne relegate ai margini e gli uomini detentori di ruoli apicali. Significa parlare alle nuove generazioni sostenendo che il cambiamento è possibile e, con il virtuoso esempio di queste donne, concretamente realizzabile.

 

Il percorso espositivo, per come si sviluppa visivamente, segue il medesimo fil rouge del messaggio intrinseco dell’esposizione: un dialogo costante tra passato e presente, con uno sguardo proiettato verso il futuro.

 

L’allestimento dallo stile pop e accattivante, caratterizzato da colori sgargianti e luci al led catapulta i visitatori e le visitatrici in una dimensione altra, immersiva e contemporanea. In questo ambiente dal sapore futuristico, le storie delle grandi imprenditrici del passato si intrecciano con le protagoniste del presente e delle nuove generazioni, restituendo un racconto dinamico e ispirato all’innovazione.

 

Una scelta estetica precisa, che non è solo forma ma anche contenuto: lo spazio visivo riflette e amplifica il senso della mostra, celebrando l’evoluzione dell’imprenditoria femminile in tutte le sue fasi, dal coraggio delle pioniere alle visioni delle donne che oggi immaginano e costruiscono il domani.

 

Dalle figure storiche di donne come Adele Fendi, Luisa Spagnoli, Wanda Ferragamo e Inge Feltrinelli — protagoniste della nascita e del successo di grandi marchi nei settori della moda, dell’imprenditoria dolciaria, del lusso e dell’editoria — fino alle giovani startupper che oggi si muovono nel panorama delle Stem.

 

Se le prime si sono affermate come vere e proprie icone del Made in Italy, partendo da una forte visione imprenditoriale radicata nella tradizione, le seconde interpretano e colgono nuovi bisogni e nuovi mestieri in un contesto profondamente trasformato in cui mercato e società evolvono rapidamente.

 

In questa alternanza generazionale si riflette la continuità di un’imprenditoria al femminile che sa adattarsi, reinventarsi e guidare il cambiamento arricchendo il panorama imprenditoriale italiano con nuove visioni e possibilità. Ed unico è il tratto distintivo che unisce le nuove protagoniste alle pioniere del passato: la capacità di rompere schemi, sfidare stereotipi e affermarsi in contesti tradizionalmente dominati da logiche maschili.

 

La mostra è visitabile il fine settimana (sabato e domenica) fino al 25 maggio dalle ore 10 alle 19, con l’ultimo ingresso alle 18:30, presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Palazzo Piacentini, via Veneto 33. Roma). L’ingresso è libero, previa esibizione di un documento di identità.

 



 

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Le crepe di Trump - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 13 giugno, è disponibile in edicola e in app