Voleva diventare il leader dei liberisti nostrani, è finito ad azzuffarsi con Montezemolo e a rilasciare mielose interviste insieme alla moglie

Notizie dalla società civile che si impegna e che deve essere faro di buon esempio e serietà per gli sciagurati politici arruffoni. Deve. Dovrebbe. Per carità, tutta brava gente, ce ne fossero. Ma la rissa che si è scatenata è tale da minare persino il primato di sumo verbale mai surclassato finora di Daniela Santanchè. Allora proviamo a dipanare.

L'Oscar furioso. Il fatto è che Oscar Giannino l'ha presa male. Non ha gradito di non essere stato coinvolto nella stesura dei contenuti del Manifesto "Verso la terza Repubblica" dei moderati o neo centristi - non si è capito bene il loro nome - con cui da mesi sottoscrive appelli
e comunioni di intenti e prepara una mega convention il 17 novembre.

ANIME IN PENA. Queste anime farebbero riferimento a Luca di Montezemolo, personalità di rango che non si candida ma scende in campo ed è il leader, si immagina ma non è sicuro, di If, cioè Italia Futura.Insieme a loro si agitano i cosiddetti "Indipendenti" o Acipli (al secolo "Associazione cittadini indipendenti per l'Italia") presieduti da Ernesto Auci che interpellato dal"Corriere della Sera" chiama "Verso la terza Repubblica" con il nome di "Manifesto dei Cento". Chiaro, no?

CUORE DI EMMA. Bene. Giannino invece è il fondatore di Fid cioè "Fermare il Declino" (nome forse azzardato), una lista - o movimento - o nuova forza liberista assai nel cuore di Emma Marcegaglia che per ruggini confindustriali vecchie o nuove non ha firmato il suddetto Manifesto, sorta di documento post-convegno dei cattolici di Todi sottoscritto invece dal ministro Andrea Riccardi e da Raffaele Bonanni. Nella galassia civile ruotano anche i sottogruppi "Zero positivo", nato per riunire le migliori risorse del Paese, e "Libertiamo" fondato da Benedetto Della Vedova e chi sostiene che entrerebbero tutti in una cabina telefonica è un malefico rottamatore e non è un figlio di Maria.

FIAT PAX. Il fatto è che Giannino, liberal-riformista di carriera dopo essere stato repubblicano, è diventato una star. Arringa in comizi in giro per l'Italia, è icona radio e tv stilisticamente ironica, citazioni proustian-sabaude soprattutto pilifere, il barone Charlus in visita al circo, Vittorio Emanuele II ispirato da Formigoni. Spopola, è questo è il mantra del successo, nei popolar-nazionali come "Oggi" che si è accapparrato il reportage del matrimonio con la bella Margherita e i due in un'intervista coniugal-intimista al settimanale "A" hanno rivelato l'irrivelabile: tra loro si chiamano Topolì e Topolù, i tre gatti di conseguenza Topolà, Topolò, Topolè. Olè!

FERMARSI, PLEASE. La poca considerazione da parte di If, si diceva, ha innervosito Fid e così Giannino e Andrea Romano, super spin doctor di If, si sono scambiati tweet poco affettuosi. Non si può dire che la vicenda abbia giovato alla parabola istituzionale della società civile. Così il presidente degli Indipendenti Auci ha pregato If e Fid di fare la pace. E ha lanciato un appello «agli amici di "Fermare il Declino"», cioè «Fermiamoci a scrivere il programma di politica economica. Ad ora siano fermi solo al Manifesto». Ecco, fermi tutti per favore.

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