Dubbi e problemi sulla tassa sulla casa, ecco le risposte

1. Come nasce la Tasi?
Nel 2014 il governo Letta ha messo mano alla tassazione sulla casa, istituendo la cosiddetta Imposta unica comunale, che comprende Imu, Tasi e Tari (la tassa sui rifiuti). L’Imu è legata al valore della casa, le altre ai servizi comunali erogati. L’Imu sulla prima casa non si paga, la Tasi sì.

2. Che cosa riguarda?
Tasi significa “Tassa sui servizi indivisibili”, ovvero quelli erogati dal Comune, come l’illuminazione pubblica o la pulizia delle strade. Perciò concorrono al pagamento il proprietario e l’inquilino dell’immobile.

3. Come si calcola?
La base imponibile è quella rilevante ai fini Imu. La Tasi ha un’aliquota base dell’1 per mille fino ad un massimo del 3,3 per mille, applicata alla base imponibile che si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata  per un coefficiente fisso (160). Dopodiché il cittadino deve scovare l’aliquota scelta dal suo Comune e le eventuali detrazioni.

4. Quando si paga?
I comuni sono andati in ordine sparso. I 2.176 enti che hanno deciso in tempo le aliquote hanno rispettato il termine del 16 giugno per l’acconto. In altri 52 comuni si paga da fine giugno ad agosto. Per gli altri il governo ha predisposto una deroga al 16 settembre e il saldo al 16 dicembre.

5. Dove si è pagato?
Per adesso l’hanno pagata soprattutto al Nord. Una ricerca Assosoftware - It working ha calcolato che alla scadenza del 16 giugno hanno pagato solo il 9 per cento dei Comuni in Calabria, il 5,3 in Basilicata, il 6,6 in Sicilia contro il 66 dell’Emilia Romagna e il 91,8 della Valle d’Aosta.

6. quali detrazioni ci sono?
C’è chi applica una detrazione base e chi no. C’è chi guarda ai figli fino a 26 anni e chi non li considera. Poi ci sono quelli che non prevedono né l’una né l’altra agevolazione. Qualche Comune prende in considerazione l’indicatore Isee o la dichiarazione dei redditi per l’applicazione delle detrazioni. La legge di stabilità 2014 ha previsto una serie di sconti per chi ha in casa persone non autosufficienti o disabili, ma anche qui spetta ai Comuni decidere se applicarli e in che misura.

7. Che problemi sono emersi?
«Se si vuole risolvere il caos per la determinazione della Tasi l’unico modo è definire detrazioni standard su tutto il territorio nazionale, mettendo un freno alla fantasia dei Comuni», suggerisce Bonfiglio Mariotti di Assosoftware, associazione che riunisce i produttori di software gestionali e fiscali.

8. Quanto pagano gli inquilini?
Gli inquilini partecipano alla Tasi nella misura che varia dal 10 al 30 percento dell’ammontare. La quota è decisa dal Comune. Se la relativa delibera non specifica nulla, la quota a carico dell’inquilino è comunque pari al 10 per cento.

9. Ma il catasto funziona?
Ci sono case a Piazza Navona, Roma centro, che pagano meno di altre a Tor Bella Monaca, in periferia. «Paga poco chi ha molto e paga molto chi ha poco», sintetizza Mirco Mion, presidente dell’Associazione dei Geometri Fiscalisti (Agefis), auspicando una riforma del catasto in grado di rendere i valori più vicini a quelli di mercato. Con le regole attuali l’Agefis ritiene che la sperequazione sia molto alta. E elevato il rischio di ulteriori rincari: in caso di ritocco dei valori catastali, è necessario assicurare che il gettito totale non cambi.

10. Cosa accadrà nel 2015?
Il caos è massimo. Il governo sostiene che i tetti alle aliquote non cadranno, mentre i Comuni dicono che potranno essere alzati. Ad Ancona si è già stabilito che dal 2015 l’aliquota salirà al 4,1 per mille (dal 3,3 odierno).

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