Per sostenere il quotidiano economico, l'associazione degli industriali impone ai soci alla sottoscrizione degli abbonamenti digitali. E scattano i malumori

Clima teso in Confindustria: il presidente Carlo Bonomi ha richiamato l’attenzione degli associati sul «completamento del processo di attuazione della delibera, approvata all’unanimità, del Consiglio generale» che richiedeva un sostanzioso aiuto al Sole 24 Ore. Tema oggetto anche di una lettera del vicepresidente Alberto Marenghi. Nel dettaglio, «alle associazioni che hanno rappresentanza in Consiglio generale viene richiesta la sottoscrizione di 20 pacchetti digitali, per un totale di 3.200 euro, mentre per le altre associazioni l’impegno è per 10 pacchetti digitali, per un totale di 1.600 euro».

 

E qui viene la parte che scatena le polemiche: «Per le associazioni che non hanno rappresentanza in Consiglio generale» s’impone «la sottoscrizione di 10 pacchetti digitali di abbonamento al Sole, per un importo totale di 1.600 euro che concorre a determinare il perfezionamento della regolarità contributiva per il 2023, condizione necessaria per esercitare il diritto di voto nell’Assemblea 2024». Se non ti abboni, non voti. Una condizione che non c’entra niente con l’iscrizione a Confindustria, lamentano tanti soci.