Viene identificata in uno strumento utile, se impiegato a vantaggio della società. Ma il rischio che finisca nelle mani sbagliate spaventa. E il gioco non vale la candela

 

 

«L’intelligenza artificiale (Ia) è uno strumento con impatti positivi in diversi campi, dalla medicina all’automazione, ma presenta rischi oggettivi. I dati, infatti, fotografano la paura degli italiani per la possibile perdita di posti di lavoro o per utilizzi potenzialmente non etici. La sua applicazione deve quindi essere assolutamente regolamentata, affinché il progresso vada di pari passo con
le esigenze etiche e lavorative dei cittadini». Gianni Prandi, fondatore e membro del Cda di Vidierre.