Il fenomeno

La musica dal vivo è un affare da 1,5 miliardi di euro

di Antonia Matarrese   16 luglio 2024

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Per la stagione in corso si prevede un incremento del 30 per cento. Il pop traina il settore ma cresce anche il jazz. Prossimi eventi, Vasco Rossi 2025 e le due date di Bruce Springsteen

La “musica che gira intorno”, negli stadi o nei teatri, nei club o nelle piazze, ha una ricaduta economica importante. Soprattutto fra giugno e settembre, quando si svolge circa il 56 per cento dei concerti. I dati Siae (Società italiana degli autori ed editori) relativi al 2022, contavano circa 20 milioni e 900 mila spettatori per quanto riguarda il genere pop, rock e leggera, 2 milioni e 700 mila per la musica classica e 800 mila per il jazz. Numeri destinati a salire nel biennio 2023-2024.

 

«I concerti live rappresentano un momento di socialità e di condivisione e, lo scorso anno, abbiamo superato il numero di spettacoli proposti e i relativi incassi del periodo pre pandemia. Per il 2023 prevediamo un incremento del 30 per cento», esordisce Bruno Sconocchia, presidente Assoconcerti Associazione italiana musica dal vivo con sede a Roma, che raggruppa 59 fra organizzatori e produttori del settore. «La spesa complessiva per il 2022 si attestava intorno al miliardo e mezzo di euro, 674 milioni circa per la musica pop-leggera. Solo la realtà milanese estiva offre una trentina di serate live sold out, spalmate nell’arco di un mese e mezzo, con oltre un milione e 500 mila spettatori. Rispetto al 2022, quando il prezzo medio di un biglietto era di 32,26 euro, oggi si paga un po’ di più. L’aumento dei costi relativi a trasporti, materiali, ospitalità si è fatto sentire». Se una rockstar evergreen come Vasco Rossi ha inanellato sette concerti da tutto esaurito allo stadio di San Siro a Milano, sono già in vendita i posti per l’estate 2025. L’evento più atteso? Il recupero delle date del Bruce Springsteen and The E Street Band il 30 giugno e il 3 luglio. Biglietti a partire da 69 euro.

 

Dal pop al jazz, si registra un incremento di presenze per festival e rassegne nei teatri. «In un periodo non turistico come maggio abbiamo avuto un boom di presenze per la rassegna New Conversations - Vicenza Jazz. «Un sogno lungo ottantotto tasti», dice il direttore artistico Riccardo Brazzale. «Con la sua vocazione innata al multiculturalismo, questo genere musicale si è aperto e ha avvicinato un pubblico sempre nuovo. Rispetto alla precedente edizione portiamo a casa un più dieci per cento di spettatori che si sono divisi fra concerti a pagamento e gratuiti dislocati dal Teatro Comunale al Teatro Olimpico, dalla Basilica Palladiana al Cimitero Maggiore per ascoltare Paolo Fresu e Omar Sosa, Francesca Tandoi e Craig Taborn».

 

Anche la rassegna di musica sinfonica al Teatro alla Scala di Milano ha raggiunto il 94 per cento di posti occupati contro l’88 per cento del periodo pre Covid e l’84 per cento del 2022. Un comparto, quello della classica, che complessivamente raggiungeva nel 2022 un giro d’affari di 38 milioni e 680 mila euro per un totale di 17 mila 472 spettacoli.

 

E c’è una crescita costante anche per la musica elettronica suonata nei locali vacanzieri e nei festival estivi dove la presenza di dj e producer famosi fa lievitare i fatturati: dal Phi Beach in Costa Smeralda con la house music di Martin Solveig e i ritmi del sudafricano Black Coffee (il 15 agosto suonerà all’evento Circoloco sulla spiaggia di Rimini, l’area eventi più grande della riviera romagnola) al Villa delle Rose di Misano Adriatico dove è attesa fra gli altri la polistrumentista italo-turca Carlita.