L'ultima delizia dell'aeroporto dei sogni si chiama SnoozeCube: grande cabina con letto matrimoniale, video touch-screen per rilassarsi con musica e film, connessione Web veloce. A prova di privacy, isolata acusticamente e collegata alle informazioni sui voli per non rischiare di restare a terra. Con 13 euro l'ora di spesa, l'attesa per l'imbarco si trasforma in piacevole diversivo. Lo scalo internazionale di Dubai, quarto al mondo per traffico e nuovo baricentro del turismo intercontinentale, lancia l'ennesima trovata deluxe. La risposta ai cugini-rivali di Abu Dhabi, che tra gli optional offrono ai passeggeri in transito l'esperienza di una partita di golf in mezzo al deserto. Nel frattempo la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi, Etihad Airways, sta arruolando cento chef per rifocillare i passeggeri di prima classe diretti a Londra, Sydney, Melbourne e Parigi.
Pensare che prima dell'era del turismo di massa, 50 anni fa, a mandare in visibilio i viaggiatori bastava molto meno. Ai tempi di "Pan Am", ad esempio, nuova serie tv ambientata nell'America degli anni Sessanta (in onda su Fox Life) che prende il nome dalla compagnia aerea e si muove sulle ali della nostalgia, quando Maggie Ryan - interpretata da Christina Ricci - e le altre hostess in tailleur azzurro inseguivano l'amore e l'american dream, ma anche la propria emancipazione.
Small World A mezzo secolo di distanza, il mondo dei viaggi a 5 stelle è in forma smagliante, alla faccia della crisi. Secondo uno studio di Global Business Travel Association (Gbta), che rappresenta 5 mila soggetti tra operatori turistici e fornitori di servizi per viaggi d'affari, nel 2011 in Nord America il numero di aziende che ha autorizzato voli di lusso per i manager è aumentato del 5 per cento rispetto al 2010; in Europa la crescita dei viaggi aerei di fascia alta è stata ancor più sostenuta. I businessman americani sono i più attenti ai servizi a valore aggiunto, gli europei vogliono aerei nuovi e confortevoli, gli asiatici cibo di qualità e tecnologia. A trainare la ripresa i soliti Bric (Brasile, Russia, India e Cina), i nuovi ricchi che hanno cambiato la mappa del turismo internazionale. "Negli ultimi anni il numero di viaggiatori dei Paesi emergenti è aumentato in maniera esponenziale, con particolari comportamenti di consumo", spiega Oliviero Baccelli, che insegna Economia dei Trasporti all'Università Bocconi: "I russi amano lusso e ostentazione, gli indiani cortesia, puntualità, rispetto. I brasiliani sono informali, i cinesi super meticolosi".
Il turismo d'alta gamma è la gallina dalle uova d'oro: secondo le previsioni formulate all'Iltm a Cannes, fiera dedicata ai viaggi di lusso, il 50 per cento degli operatori dichiara di aspettarsi nel 2012 una crescita di fatturato entro il 5 per cento, mentre il 41 pensa di chiudere il 2013 con un aumento tra il 5 e il 10 per cento. Tradotto per le compagnie aeree vuol dire più voli a lungo raggio, velivoli più capienti - gli avveniristici Boeing 787 Dreamliner e A380 di Airbus - e nuove rotte senza scali come Los Angeles-San Paolo, New York-Mumbai, Francoforte-Pechino. Un mondo sempre più piccolo, esigente e complesso, che i principali vettori tradizionali cercano di interpretare "spacchettando" in 4 le classi di viaggio: Economy, Premium economy, Business e First.
"Le compagnie non coccolano i passeggeri per essere più glamorous ma per una precisa necessità economica. Se sui voli intercontinentali riempiono quei 20 posti di first class, il resto dell'aereo può anche restare semivuoto, raggiungono comunque il punto di pareggio", spiega il docente della Bocconi. Intanto i cosiddetti servizi "ancillari" offerti dalle compagnie aeree - vendita a bordo di cibo, bevande, servizi Wi-fi, prenotazioni alberghiere e soluzioni à la carte di vario genere - stanno diventando importante fonte di ricavi, tanto da compensare l'aumento del prezzo dei carburanti. Così come i programmi di fidelizzazione: "Alitalia, da quando ha cominciato a gestire in maniera oculata il programma Millemiglia, in partnership con carte di credito, catene di hotel e aziende noleggio auto, ha messo a bilancio oltre 100 milioni di euro", ragiona il professor Baccelli.
Il mito dell'ubiquità Nell'universo dorato dei globetrotter di prima classe le distanze si accorciano e muta la percezione dello spazio. Franco La Cecla, antropologo, abita a Parigi ma trascorre 6 mesi all'anno in giro per il mondo. Conosce bene le megalopoli asiatiche e l'atmosfera degli scintillanti aeroporti internazionali. In "Mente locale, per un'antropologia dell'abitare" (Elèuthera editore) dedica un capitolo all'ubiquità come mito contemporaneo. "Si sta affermando una classe dal forte potere d'acquisto in nazioni in cui non esisteva. Che viaggia e spende, trascorre i weekend negli shopping center di Bangkok come il Paragon, dove al primo piano vendono le Lamborghini, e prenota soggiorni benessere in Kerala. Oggi al mito della velocità se ne sostituisce uno più radicale, quella dell'ubiquità. Se possiamo essere a New York in meno tempo possibile partendo da Roma - un tempo che va comprimendosi a cinque, t re, forse un giorno un'ora - è possibile pensare alla conquista del limite dell'ubiquità. Il turismo, anche quello di lusso, è garanzia di democrazia. Come in Tibet, dove i turisti testimoniano l'attività dei monaci", conclude.
Nomadi hi-tech La tecnologia non è servita ad annullare le distanze, ma sta cambiando le abitudini di chi viaggia. Secondo la ricerca "The always-connected traveller: how mobile will transform the future of air travel" pubblicata da Amadeus, i servizi per smartphone sono sempre più richiesti dai clienti e caldeggiati dalle compagnie aeree. I vettori asiatici e nordamericani già oggi forniscono 12 opzioni di base tra cui orari dei voli, check in e gestione delle interruzioni di servizio. Si moltiplicano le app "travel" per iPhone e Android. "Lo sviluppo di questi servizi è legato all'esigenza di ridurre al massimo gli imprevisti", commenta Fabio Maria Lazzerini, ad e direttore generale per l'Italia di Amadeus: "Le informazioni su scioperi, meteo e traffico arrivano in tempo reale sul telefonino e consentono di gestire eventi non programmati. Il tempo è la risorsa più preziosa, soprattutto per i viaggiatori più abbienti".