In aula non si sente volare una mosca. Gli studenti della quinta B dell'Istituto superiore Carlo Cattaneo, nel centro di Milano, ascoltano in silenzio l'anziano professore. «Il curriculum ideale deve essere chiaro, contenere tutto quello che serve, non una parola di più. Quando lo scrivete, tenete accanto a voi il dizionario dei sinonimi», consiglia Raimondo Targetti. Fino a pochi anni fa era un dirigente d'azienda, adesso da pensionato insegna ai futuri geometri e ragionieri a comportarsi in un gruppo di lavoro, come si prepara una lettera di presentazione, i segreti di un buon colloquio di selezione. Piccoli gesti quasi eroici, nell'Italia delle raccomandazioni e della disoccupazione giovanile da record. Si intitola "Giovani e Impresa" il corso organizzato in collaborazione con Assolombarda da Sodalitas e Aistp, l'associazione creata vent'anni fa da un gruppo di ex dirigenti Olivetti, oggi attiva a Ivrea e Milano nel settore del volontariato professionale. «Lo facciamo per dare un senso alla nostra vita, è facile diventare obsoleti alla nostra età. Il contatto con i giovani, invece, aiuta a mantenerci al passo con i tempi», dice Francesco Milani, 71 anni, coordinatore dei corsi, che insieme agli altri soci ha appena partecipato a un ciclo di lezioni tenute da alcuni attori del Piccolo Teatro di Milano. «Per migliorare la dizione e imparare a coinvolgere il pubblico», precisa.
I BEATLES E LA FAVOLA DEI PENSIONATI "When I'm sixty-four", così cantavano i Beatles immaginando quell'età - 64 anni - come sinonimo di vecchiaia, quando si perdono i capelli e si tengono i nipotini sulle ginocchia. A distanza di quasi mezzo secolo, per molti di loro l'equazione è totalmente sballata: una volta erano anziani, ora gli over 65 sono più attivi che mai. I motivi sono tanti: anzitutto la speranza di vita, cresciuta negli ultimi decenni, che colloca gli italiani in cima alla classifica della longevità in Europa (81,5 anni in media), superati nel mondo solo dai giapponesi (82,6). Tanto che i demografi hanno aggiornato le fasce di età, che da cinque sono diventate nove: nel terzo atto dell'esistenza si susseguono i tardo-adulti (55-64 anni), i giovani-anziani (65-75), gli anziani (76-84) e i grandi anziani (over 85). Del resto, nel saggio"The big shift: navigation the new stage beyond midlife" ("Il grande cambiamento: affrontare la nuova fase oltre la mezza età"), Marc Freedman sottolinea che la maggior parte dei 78 milioni di baby boomer americani in realtà non sono anziani, perché tra i 60 e gli 80 anni la vita è una prateria costellata di occasioni. E la conferma arriva dal mondo del lavoro: negli Stati Uniti, negli ultimi vent'anni la quota dei lavoratori over 65 è cresciuta di quattro punti percentuali, dal 12,1 al 16,1 per cento della forza lavoro. E in un recente rapporto l'US Census Bureau, l'istituto di statistica americano, prevede che raggiungerà il 21 per cento nel 2040. Anche in Europa il vento è cambiato. Qualche settimana fa, in Gran Bretagna, il sottosegretario con le deleghe per l'educazione superiore, David Willets, ha esortato gli anziani a riprendere gli studi universitari «anche perché lavorerete sempre più a lungo». E in Italia è in vigore la riforma Fornero: adesso per maturare la pensione di vecchiaia gli uomini dovranno aspettare i 66 anni e tre mesi e, dal 2021, l'età della pensione di vecchiaia non potrà essere inferiore a 67 anni.
FOREVER YOUNG AL LAVORO Per scelta o per necessità, sono sempre più numerosi i sessantenni che invece di tirare i remi in barca provano a realizzare progetti a lungo rimandati, cambiano rotta, ridisegnano il proprio futuro. Tra febbraio e marzo, sul canale digitale SuperTre è andato in onda il programma "65 per ricominciare", presentato da Simona Marchini. Storie di vita tra nonne blogger, atleti della terza età e anziani che riscoprono l'amore, un tg con le notizie utili ai senior. Dopo le prime tre puntate, gli autori (Ascania Baldasseroni e Anita D'Asaro) lavorano a una nuova serie. E a questo tema dedica le proprie energie anche Enrico Oggioni. Dopo aver lavorato per trent'anni come consulente aziendale, cinque anni fa ha deciso di ricominciare: oggi partecipa a conferenze e scrive libri sul tema dei senior ("I ragazzi di sessant'anni", Mondadori), canta in un coro e soprattutto alimenta il blog iragazzidisessantanni.it, diventato in un anno la voce delle generazioni tra i 55 e i 75 anni. La prova che la Rete è sempre più frequentata dai meno giovani: nell'ultimo anno, infatti, secondo i dati Audiweb powered by Nielsen gli utenti Facebook ultrasessantacinquenni sono cresciuti del 24 per cento (in Italia del 29 per cento, ora sono 1,4 milioni), più delle altre fasce di età. «Raccolgo storie di persone che mettono al centro il lavoro, come continuazione di quello svolto nella parte centrale della vita o come attività inedita», spiega il blogger-scrittore, che ogni due giorni riceve una nuova testimonianza: «Ho visto crescere rapidamente l'interesse per questi temi. Oggi i senior sono molto più consapevoli del proprio ruolo di apripista della rivoluzione demografica». Senior indomiti come Luigi Mangano, architetto siciliano di lungo corso, che dopo una carriera di successo in Italia e in mezzo mondo, a 68 anni non resiste alle pressioni dei soci inglesi dell'azienda per cui lavora e dà le dimissioni. Ma di andare in pensione, neanche a parlarne. Prima accetta la proposta di andare in Cina come consulente, poi vola in India. A 73 anni, adesso Mangano abita a Milano, dove lavora come senior advisor per una società edilizia.«Mi divertirò fino a 80 anni e dopo comincerò a godermi la vita», ironizza l'architetto: «Alcuni studi milanesi mi hanno contattato perché pensano di espandersi in Vietnam. L'Asia mi affascina, io sono pronto». C'è anche chi il ruolo di guida lo assume in una doppia veste, di genitore e datore di lavoro. È il caso di Franca Fiordalice, che da 37 anni lavora come consulente del lavoro insieme al marito, commercialista romano. Dei sei figli, cinque sono impiegati nello studio di famiglia ma lei, a 64 anni, ancora non se la sente di passare il testimone. «È il senso di responsabilità, lo studio deve andare avanti. Anche ai miei figli, credo, fa piacere che io resti», spiega. Nel tempo libero, Fiordalice collabora gratis con 50&Più, l'associazione di ultracinquantenni di Confcommercio, 330 mila iscritti in tutta Italia: organizza rassegne cinematografiche, corsi di teatro e fotografia. Eppure, con sei nipoti e due cani, a casa il lavoro non manca. «Dei miei nipoti non mi occupo moltisssimo. È giusto che siano i genitori a educarli», taglia corto.
A LEZIONE DAL NONNO In alcuni casi, si tratta solo di ribaltare la prospettiva. Pensare che gli anziani non sono un peso e la loro esperienza ha un valore. Anche economico. In Gran Bretagna, il portale The Amazings (theamazings.com) offre agli ultracinquantenni una vetrina per presentare in un videoclip i propri corsi: donne e uomini, musicisti e designer, falegnami e contabili, cuochi e insegnanti di yoga per poche decine di sterline svelano ai più giovani i segreti del mestiere. Mentre dall'altra parte dell'Oceano si moltiplicano le iniziative per i tardo-adulti e i giovani-anziani. L'organizzazione non profit Encore.org, attraverso il proprio sito Web fornisce consigli e strumenti a chi intende continuare a rendersi utile. E ogni anno assegna il Purpose Prize, il premio da 100 mila dollari per gli innovatori over 60. Tra i cinque vincitori del 2012 c'è Thomas Cox, avvocato di Portland, nel Maine. Dopo aver lavorato per trent'anni in una banca, specializzato nelle procedure di pignoramento degli immobili per mutui non pagati, Cox cinque anni fa ha avuto una crisi di coscienza ed è saltato dall'altra parte della barricata. A 69 anni, aiuta gratis i piccoli proprietari di case a difendersi dagli istituti di credito e con i soldi del premio sta sviluppando un programma di seminari per i giovani avvocati del Maine, nel settore della difesa dei consumatori. Una vicenda finita sulle pagine del "New York Times".«Non ci penso proprio a smettere, i pignoramenti non finiscono mai», dice all'"Espresso":«Ora finalmente sto mettendo in pratica l'esperienza accumulata in tanti anni di lavoro».