Il film di Ridley Scott ha debuttato sulla Croisette. Le prime scene sono un'animazione di Gianluigi Toccafondo, un illustratore nato a San Marino che ha studiato a Urbino e lavora a Milano

Se il festival di Cannes ha scelto la pellicola angloamericana Robin Hood per inaugurare la sua edizione del 2010, in programma dal 12 al 23 maggio prossimi, in realtà le prime immagini a scorrere sul grande schermo la sera della prémiere avranno una matrice italiana: l'animazione che apre il film di Ridley Scott è stata infatti realizzata da Gianluigi Toccafondo, pittore, illustratore ed animatore dallo straordinario talento, che negli ultimi anni si è fatto apprezzare tra l'altro con cortometraggi come La Pista e La Coda, ma anche con le pubblicità e le sigle (quella di Avanzi e Tunnel in tv, quella della Fandango, per cui cura anche le copertine dei libri, e della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia).

GUARDA Le opere di Toccafondo per 'Robin Hood'

Le brevi immagini che aprono la nuova versione delle avventure dell'eroe popolare inglese, per trovare poi spazio più ampio nei titoli di coda, sono state realizzate da Toccafondo in collaborazione con la società americana Prologue di Kyle Cooper, un altro genio nel suo genere, esperto di montaggio e di tipografia che ha realizzato alcuni dei prologhi più spettacolari e immaginifici di Hollywood, dai tempi di Seven fino ad Across the Universe e compreso il logo animato dei film della Marvel Comics.

"Quando Ridley Scott, che aveva visto quel che avevamo realizzato sui titoli di coda di 'Sherlock Holmes' ci ha chiesto di immaginare uno stile di maniera anche per il suo film" spiega il direttore creativo del progetto Henry Hobson "ci è venuto subito in mente lo splendido lavoro di Toccafondo. La sua idea è basata soprattutto sulla reinterpretazione pittorica, con uno stile di colori iperreali, di alcune sequenze chiave del film che permettono allo spettatore di rivisitare l'intera vicenda".

"Una vera e propria esplosione di colori", come la definisce Hobson, che ha convinto la casa di produzione americana a passare dal proprio sistema di lavorazione digitale dei caratteri tipografici dedicati ad esaltare sullo schermo i nomi del cast, ad uno più artigianale, pittorico e molto raffinato, in grado di fondersi alla perfezione con i dipinti viventi dell'artista italiano. Gli arcieri schierati sulle bianche scogliere di Dover, i cavalieri alla carica sui destrieri, le lame sguainate e insanguinate e i lupi che si aggirano tra i cadaveri, girati da Ridley Scott, sono stati così reinterpretati dalle pennellate di Toccafondo, che li ha trasformati in momenti di pura poesia.

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