La Rete oggi è disegnata in modo confuso e poco amichevole per gli utenti. Ma la svolta è dietro l'angolo. Parola di un grande architetto di siti
Vedere il futuro del Web, oggi, vuol dire provare a capire ciò che è strettamente indispensabile a chi lo usa. Se i prodotti commerciali obbediscono alle leggi di mercato - influenzate dalle risorse necessarie a produrre tali prodotti - il Web è delineato direttamente dall'utente. Se l'utente vuole qualcosa, se la prenderà, o la creerà egli stesso. È davvero molto semplice.
E proprio la semplicità è la tendenza fondamentale del domani. I siti Web oggi a disposizione sono ancora troppo difficili da utilizzare. Pieni di informazioni irrilevanti, hanno una funzionalità dai contorni confusi. Visitare un sito di news significa, ad esempio, essere bombardati da pubblicità e molteplici funzioni. Molti siti vogliono fare troppo, e troppo in fretta.
Le ragioni di questo errore sono diverse. Primo, sono pochi i proprietari di siti che hanno un chiaro modello di business - e alcuni non ce l'hanno proprio. Molti siti si costringono a guadagnare denaro attraverso una pubblicità insistente e casuali funzionalità legate all'e-commerce. Pensano, erroneamente, che offrendo di più hanno maggiori possibilità di guadagnare qualche dollaro. Siti di successo come Google, Flickr o World or Warcraft dimostrano esattamente il contrario: si ispirano infatti al principio per cui si deve fare una cosa sempre al meglio, semplificando e non facendo affidamento sulla pubblicità casuale.
I Web manager hanno bisogno di un modello business razionale e di una razionale struttura del sito, se vogliono guadagnare più denaro on line. Invece di ammassare funzionalità, i siti dovrebbero essere più intelligenti, mostrando pochissimi dati inutili e consegnandoci, invece, solo elementi rilevanti.
Inoltre i siti Web hanno una funzionalità confusa perché non sono stati creati con abbastanza cura. Dovrebbero essere più chiari, e la semplicità non abbassa il livello d'insieme. Al contrario. Si è semplici quando ci si prende cura dei dettagli.
Pensate a Google, alla sua semplicità. All'utente vengono risparmiati i dettagli tecnici della ricerca e i risultati si dispiegano di fronte ai suoi occhi in un modo talmente completo da fargli dimenticare le inutili questioni di design. Un numero sempre più alto di siti funziona in questo modo semplice e chiaro. Non sto parlando di un mio gusto personale: penso che tutti apprezzino il fatto che i dettagli vengano curati così.
I professionisti del Web dimenticano molto spesso quanto intricata la logica della Rete può apparire a coloro che non appartengono al settore. Se non si è un Web designer, la maggior parte dei siti possono sembrare una vera e propria partita a scacchi.
Tutto questo però sta cambiando, anche nelle scuole di Web design: fortunatamente si sta cominciando a capire che la fruibilità e la semplicità rappresentano gli unici fari a cui ispirarsi.
Dopo la semplicità, c'è poi una questione di velocità. La ragione principale per cui - con grande sorpresa dei miei colleghi - la televisione rappresenta ancora un medium tremendamente popolare è che nessun sito Internet riesce a battere la velocità di un telecomando. E nessuna pagina Web potrà mai equiparare la rapidità con cui sfogliamo fisicamente un libro. Lo stesso può essere detto riguardo la radio: viaggiare tra una stazione e l'altra continua ad essere più semplice che caricare il proprio iPhone. In termini di velocità, le interfacce tradizionali rappresentano ancora punti di riferimento imprescindibili per i Web designer.
Le persone hanno cominciato a usare Twitter e Facebook per i messaggi diretti al posto delle e-mail poiché questi sistemi richiedono un numero minore di passaggi fisici per comunicare. I Web designer del futuro si concentreranno meno sulla superficie estetica e di più sulla velocizzazione dei processi Web, riducendo la gestualità necessaria. Il modo migliore per imparare qualcosa sulle interfacce veloci è studiare quelle disponibili nella nostra quotidianità: penso alle maniglie delle porte, ai cassetti, alle bottiglie di shampoo. I Web designer devono imparare di più dai designer dei prodotti tradizionali.
Dopo la semplicità e la velocità, un altro punto su cui concentrarsi è l'estetica, decisamente sopravvalutata.
Molti Web designer si lamentano spesso di non avere abbastanza libertà estetica. Sciocchezze: ce n'è fin troppa, di libertà nel disegnare un sito. Ecco perché così tanti siti appaiono orribili.
All'utente interessa l'interfaccia, il modo in cui usa il sito, e non la superficie. Pensate all'impiego di Internet nella telefonia mobile. I siti pensati per i telefonini non hanno un'apparenza bizzarra. In genere non badano a un'estetica di superficie. Ed è per questo che hanno successo. Le dimensioni ridotte dello schermo e la capacità di trasferimento dei dati dei nostri cellulari costringono i designer a tagliare tutti gli elementi ornamentali, e a concentrarsi sulla pura interazione con l'utente. Così i designer, invece di perdere tempo sul grado di sfarzo e sulla cromia migliore o sul tipo di carattere migliore da impiegare, devono concentrarsi sull'interfaccia, su quello che ci farà l'utente.
Il futuro del Web sarà dunque meno preoccupato dello stile visivo. Ne sono certo perché i siti che si preoccupano meno dell'aspetto visuale e più dell'interazione vendono meglio la pubblicità: più clic, quindi più inserzionisti. E alla fine è questo che interessa ai proprietari di quei siti.
La preoccupazione per l'estetica del resto è un'eco degli anni Novanta, e gli anni Novanta sono finiti. Spesso alti dirigenti e sciocche strutture aziendali fanno confusione con i processi di design. Lasciate che lo dica chiaramente: il solo fatto di guidare un'automobile non ti rende un ingegnere meccanico. In altre parole: gli amministratori delegati non dovrebbero essere coinvolti nel Web design, ma solo nelle strategie commerciali del loro sito.
So che è difficile attuare tutto questo. Se un tipico progetto di design aziendale si decide in un processo top-down (dove la questione di solito si attorciglia attorno a dettagli insignificanti, del tipo "il nostro logo deve essere quadrato o tondo? Blu o verde?") non si va lontano. Fortunatamente il cambiamento da "ciò che l'amministratore delegato vuole" a "ciò di cui l'utente ha bisogno" sta per compiersi in svariati settori. Una delle ragioni per cui la Wii di Nintendo e l'iPhone di Apple hanno vinto la loro battaglia contro concorrenti più potenti è che sono molto più vicini all'utente rispetto agli altri prodotti sul mercato.
Ecco perchè ormai esiste una salutare tendenza generale secondo cui i siti vanno fatti usando poche fonti tipografiche standard, create per visualizzare la schermata nel modo ottimale. La standardizzazione del Web design è un fatto molto positivo, dopo gli anni in cui si ricorreva alla fantasia più sfrenata. Se tutti i creatori di siti si preoccupassero davvero degli elementi standard, i prodotti diverrebbero molto più semplici da usare.
Già, perchè il numero di possibilità teoriche per progettare un sito Internet sono infinite, ma in realtà esistono solo poche cose che funzionano davvero. Come Twitter, Facebook e Posterous: piattaforme nelle mani di professionisti che per ragioni economiche si sono concentrati sull'interazione più che sulla bellezza. Così sempre più Web designer capiscono che è meglio evitare fonti tipografiche fantasiose, concentrandosi sull'organizzazione del sito, in un modo da garantire la migliore esperienza di lettura possibile per l'utente. La tecnologia segue un corso che va dal primitivo passando per il complicato, e arrivando infine alla semplicità. Il Web si sviluppa allo stesso modo, ma solo più velocemente.
traduzione di Valeria Dani