Il fondatore di Wikipedia: "La privacy è importante ma il diritto alla conoscenza è fondamentale. Il problema del vostro paese è che i media sono nelle mani di una sola persona". L'Italia e il ddl intercettazioni secondo Jimmy Donal Wales
di Marcello Angiolino
14 ottobre 2011
Jimbo ha lo sguardo sereno, anche se la folla lo guarda come un santone e si mette in fila, in religioso silenzio, per farsi una foto o avere un autografo. Bologna, Cna Next (il convegno dei giovani imprenditori di Cna): Jimmy Donal Wales, 45 anni, fondatore di Wikipedia è la guest star del festival delle intelligenze collettive "Organismi", dove centinaia di manifestanti e giornalisti non gli lasciano tregua.
E lui non lesina messe in posa, sorrisi e parole: «Quando ho saputo che in Italia c'era una legge che minacciava la libertà d'informazione ho dato la mia massima disponibilità al confronto con i media».
Jimbo non ha i modi da star anche se potrebbe permetterselo. Perché ormai secondo la rivista 'Forbes' Wales è una Internet celebrity, anche se rimane il ragazzo modesto cresciuto in Alabama, una regione ben lontana dall'immaginifica e avanguardista Silicon Valley. «Da bambino, cominciarono a fare esperimenti missilistici vicino casa nostra: ricordo che le mura tremavano. Queste scosse ricche di mistero e la presenza della Nasa, hanno fatto nascere in me una curiosità verso gli spazi liberi e le nuove frontiere». Per questo Wales ha approvato e supportato la protesta di Wikipedia Italia, che il 4 ottobre scorso si è auto-oscurata per protesta contro il ddl intercettazioni.
Wikipedia diffonde conoscenza in maniera libera, il ddl intercettazioni lavora secondo canoni opposti: restringe la conoscenza pubblica per tutelare la privacy. In un certo senso, Wikipedia è l'alter ego dei principi normativi di questa legge? (Ride) "Non sono un esperto di politiche berlusconiane, ma in questo caso mi posso esprimere visto che questa legge non sembra voler punire le persone che rivelano segreti sensibili o che estendono pubblicazioni al di fuori di ciò che è previsto dalla legge. No, questa legge sembra che voglia punire solo qualcuno che pubblica la verità, e in questo caso non ci vuole un esperto per dire che si tratta assolutamente di una pessima idea, e quindi di una pessima legge. Il ddl intercettazioni si propone contro il "controllo esercitato sulla privacy dei cittadini".
Wikipedia permette di aggiornare voci di personaggi conosciuti o meno, ma comunque esercita pressione sulla privacy di molte persone. Cosa pensa della giustificazione del governo? "Penso che ogni volta che si cerchi di limitare la libertà dei giornalisti, qualcuno debba trovare una scusa credibile per farlo. Certo, penso che il diritto alla privacy sia importante ma credo soprattutto che il diritto alla conoscenza da parte del pubblico di fatti rilevanti da un punto di vista sociale sia fondamentale. Credo che la domanda corretta da porsi non sia se una notizia sia pubblicabile o meno, ma piuttosto come è stata ottenuta l'informazione che voglio pubblicare: se qualcuno ha rubato una notizia o ha ricattato un'altra persona per averla, allora è sicuramente sbagliato pubblicarla. Ma se uno racconta un fatto socialmente rilevante, magari segreto ma ottenuto senza esercitare violenza, o in maniera comunque deontologicamente corretta, beh, cavolo, questo è proprio il lavoro dei giornalisti! E poi se alcune persone vedono la loro vita esposta ai media, beh, anche in questo caso, è il prezzo della celebrità ed è così che mi sembra giusto che sia. E se le persone che hanno rivelato i segreti di Berlusconi lo hanno fatto apparire in maniera negativa, probabilmente non è un problema collettivi...".
Come appare adesso l'Italia vista da fuori? "Sai, l'Italia è una democrazia e oggi giorno le democrazie sono imperfette, e l'informazione puntualizza quali sono gli aspetti negativi. In Italia, ciò che si vede da fuori, è la difficoltà di un Paese dove la concentrazione dei media è nelle mani di chi detiene il potere. E oltre alla necessità ideologica, c'è una volontà diffusa di ottenere informazioni da mezzi di comunicazione differenti". Hai creato un mezzo che, indirettamente, permette di sottrarsi all'influenza dei media. Il controllo dei mezzi di comunicazione è realmente importante per arrivare al controllo del potere? "I media sono incredibilmente potenti. Quando guardi al Regno Unito e a quello che successo con la crisi causata dallo scandalo del gruppo Murdoch e vedi la prossimità dei politici di entrambi gli schieramenti con un grande tycoon, il problema è chiaro. Bisogna lottare per avere mezzi differenti che raccontino realtà diverse".
Cosa ti auguri per il nostro Paese? "In generale, mi auguro la nascita di democrazie aperte e salubri, e ciò accade grazie allo sviluppo di voci diverse, significative, genuine. E questo significa tanti cambiamenti: media differenti, apertura alle critiche e al dibattito, libertà di parola. Esempi simili a quello che per noi è Wikipedia. Questo mi piacerebbe che succedesse anche in Italia".