A basso impatto ambientale, con bomboniere naturali acquistate dal sud del mondo e, naturalmente, con l'organizzazione affidata a cooperative sociali: ecco la prima fiera tutta dedicata al matrimonio amico del pianeta e dei più poveri (Fps Media)
Non solo fuochi d'artificio, rose, girasoli e tovaglie di chiffon: oggi quando si parla di matrimoni, chic e glamour sono sinonimi di equo e solidale. Per essere dei moderni Franck Eggelhoffer, l'indimenticabile protagonista de "Il Padre della Sposa" nella versione contemporanea, bisogna conoscere tutti i trucchi, e soprattutto tutti i fornitori, per realizzare una cerimonia rigorosamente amica dell'ambiente e solidale.
Dalle fedi alle partecipazioni passando per gli abiti da sposa e le decorazioni, sul mercato si può trovare davvero qualsiasi cosa. Molte di queste creazioni sono state esposte alla Fiera dei Matrimoni solidali, organizzata in una cascina fuori Milano domenica 30 ottobre, con l'obiettivo di far incontrare sotto lo stesso tetto produttori e aspiranti coppie "green".
«Hanno partecipato a quest'evento circa 300 persone e in molti hanno seguito la diretta in streaming; alcuni visitatori sono arrivati persino da Verona per poter farsi un'idea di cosa offrono i diversi espositori», spiega Giuseppe Galimberti, uno degli organizzatori della fiera, giunta alla sua seconda edizione. «Sul tema inizia ad esserci sempre più curiosità e più richiesta, e per questo vorremmo provare a realizzare un catalogo completo, in cui i fornitori possono presentare tutti i loro prodotti indicando la percentuale del prezzo che viene destinata al sostegno di un progetto ben preciso o di una filiera produttiva, come nel caso dei catering bio». Un meccanismo molto semplice: tu acquisti un servizio e, nel prezzo finale, una parte va in beneficenza. I fotografi e i videomaker milanesi di Libero Laboratorio, ad esempio, per ogni filmino o album realizzato e venduto, donano il 30% ad uno dei progetti sostenuti dall'associazione Matrimoni Solidali, come la lotta alla fame in Birmania o la costruzione di una scuola in Tibet.
Ma esiste un decalogo per ottenere una certificazione alle proprie nozze? Partendo dalle partecipazioni, ci sono alcune semplici regole per realizzare un matrimonio green e sostenibile a tutti gli effetti, partendo dagli inviti. Oltre alla classica carta riciclata, si possono far spedire le partecipazioni da alcune associazioni attive nel sociale. Emergency, Medici senza Frontiere, il Cesvi o l'Aism, l'Associazione italiana sclerosi multipla, sono esempi di realtà che si sono evolute coi tempi: se nel passato il filo che li legava agli sposi passava per le donazioni in lista nozze, oggi esiste un campionario vero e proprio di partecipazioni tra cui scegliere, costo medio 4 euro l'una, che vengono scritte, imbucate e spedite in circa due o tre settimane, a seconda dell'urgenza (e del numero degli invitati).
Tolto il costo della carta e della manodopera, quindi, una quota dell'utile finale viene destinata alle numerose cause sostenute da questi enti no profit. Oltre agli inviti, si può affidar loro anche la realizzazione delle bomboniere, come sacchettini di carta, bustine di stoffa cucite dalle donne vittime di violenza dello Sri Lanka, scatoline di cartone o candele: la creatività in questo caso va di pari passo con la solidarietà, e sembra che questa idea funzioni.
Un esempio? La sola Emergency, che nel 2010 ha raccolto circa 220 mila euro dalle donazioni in lista nozze, con le bomboniere ha raggiunto indicativamente i 500mila euro (a cui vanno però sottratti i costi di produzione delle stesse). Sempre nel comparto cadeau mariage, sono molte le cooperative che si sono convertite al tema: la maggior parte di loro dà lavoro a disabili, sia fisici che psichici, e una gran parte del ricavato permette loro di continuare ad offrire a queste persone un'alternativa nella vita. Si può scegliere tra i sacchetti in rafia colorati della cooperativa Il Brugo di Monza e Brianza, tra le lavagnette o i portatovaglioli in legno intagliati dai giovani disabili della Bottega di Pinocchio di Brescia, oppure tra le ceramiche e le scatole in pietra da utilizzare ad esempio come brucia incenso di Altrospazio, un'associazione che, nei suoi negozi, offre anche la possibilità di fare delle liste nozze, tutte con servizi di piatti e tazzine varie rigorosamente "sostenibili".
Il green passa anche dalla tavola, e lo fa attraverso la scelta di catering che usano fornitori a chilometro zero (che utilizzano cioè materie prime provenienti dal territorio circostante), convertiti al biologico o al commercio equo e solidale. In questo caso, nel menù si prediligono ingredienti di stagione e la cucina mediterranea, intervallata qua e là da qualche ricetta etnica per essere il più multiculturale possibile. Per la scenografia, sobrietà e semplicità sono principi ferrei su cui non si può transigere. In alcuni casi, quando si organizzano dei buffet per tante persone, si può optare per piatti, posate e bicchieri in mater bi, una soluzione più informale, esteticamente molto lontana dalla porcellana, ma comunque biodegradabile. Il prezzo va dai 40 ai 60 euro per una proposta standard anche se, come nel mondo tradizionale, tutto dipende dai gusti dei futuri sposi.
«Per un matrimonio ambientalista e ad impatto zero, diventa importante anche la scelta delle location, che devono avere determinati requisiti minimi, degli allestimenti e dei mezzi di trasporto», spiega Odilia de Rosa, wedding planner green, «ho organizzato tantissime cerimonie per stranieri che hanno scelto l'Italia e non hanno voluto dimenticare il loro animo ecologico: molti di loro sono arrivati in chiesa in bicicletta, e gli ospiti vengono trasportati con mezzi ibridi e poco inquinanti».
E per gli allestimenti? No a fiori recisi e non di stagione, sì a piante e similari come timo, rosmarino o salvia che tanto rallegrano l'atmosfera, e per chi vuole osare, si può imitare una coppia che ha utilizzato degli alberi come centritavola.
Ultimo, ma non per importanza, il tema delle fedi. Qui si va dall'oro etico colombiano degli anelli venduti dalla Gioielleria Belloni (si va da un minimo di 270 euro circa, più caro della media del 25% perché viene lavorato a mano ed estratto dalle comunità locali), fino alle proposte di Uroburo, una comunità di Milano in cui lavorano dei disabili psichici. Qui, per dar vita al simbolo dell'unione eterna, si può puntare sul riciclo, fondendo l'oro proveniente da collanine e monili del passato, come le catenine del battesimo.