Profitti in aumento del 23% nel 2011, 72 milioni di persone trasportate, rotte in quasi tutti i Paesi del mondo. Ryanair coi numeri non scherza, e i risultati si vedono. Se con una mano l'azienda raccoglie utili dell'attività di successo, con l'altra stringe però la cinghia dei passeggeri, costretti a stare ai patti di regole sempre più ferree. Per fare utili, si è pronti a lesinare su tutto: l'ultima idea sembra sia quella di ridurre a uno i bagni in cabina, per fare spazio a sei nuovi posti. D'altronde, quando si sceglie di volare low cost, non si può certo pretendere d'esser serviti e riveriti. Ma fra boarding pass prestampati, acqua a pagamento, bagagli controllati al millimetro, viaggiare con le compagnie più economiche a molti sembra diventata un'odissea. Per capirlo, basta sbirciare sulla rete.
Fra i gruppi italiani di facebook più nutriti c'è quello dedicato all'"Ansia incontrollata davanti al pesabagaglio del check-in Ryanair", 31.419 fans, foto eloquenti, vignette e concorsi pazzi lanciati dagli utenti, come quello di farsi una foto "avvinghiati o in tenere effusioni col pesabaglio della Ryan e un prodotto culinario delle vostre parti".
C'è poi la pagina con i consigli per "Indossare mille vestiti per non superare i kg del bagaglio Ryanair", 7.504 likes. L'abbigliamento a cipolla primeggia, ma c'è chi suggerisce di lasciar stare e comprare tutto all'arrivo, per non rischiare la sonora multa di quaranta euro al momento dell'imbarco.
Non manca nemmeno il graffiante gruppo dedicato a "La strabiliante fantasia di Ryanair nell'inventare nuove tasse", dove si alimentano polemiche, come quella, arrivata anche su Vanityfair, della signora obesa costretta a comprare due biglietti per salire, che alla fine ha rinunciato al viaggio.
Anche gli spagnoli non scherzano. C'è chi su facebook ipotizza un nuovo business per la compagnia aerea, la vendita del rosmarino, come i ragazzi della pagina "Lo único que falta en Ryanair es que las azafatas vendan romero", oppure i 40.858 passeggeri che confessano di aver comprato, almeno una volta nella vita, la valigia su misura Ryanair per poter viaggiare senza litigare.
La pagina più animata è anche la più diretta e arrabbiata: "I hate Ryanair" si intitola banalmente, e vi si raccolgono le segnalazioni di interni e viaggiatori, come quella che gli stessi impiegati sarebbero costretti ad affittare l'uniforme per tutto il primo anno di lavoro: trenta euro al mese per giacca, camicie, gonne o pantaloni. C'è anche un sito, www.ihateryanair.com, e un altro gruppo facebook "the anti-Ryanair fanclub" dove si raccolgono dilemmi e lamentele, fino ad arrivare ai più tragici, che si definiscono addirittura "vittime morali" della compagnia su www.ryanairvictims.com.
Vi sono poi le campagne più serie e motivate, come quella lanciata da Ghada, hostess Ryanair, contro il calendario "piccante" venduto dalla compagnia irlandese a dieci euro, con foto erotiche di alcune hostess, compresa una ragazza italiana. Ghada ha fondato un gruppo, Cabin Crew against sexism, e raccolto 8000 firme contro un calendario che ritiene sessista e poco consono ad un ambiente di lavoro: "Sono un membro del personale di volo - scrive nella petizione - amo il mio lavoro e lo prendo seriamente. I miei colleghi, molti dei quali sono uomini, lavorano duramente insieme a me per garantire la sicurezza dei nostri passeggeri. La sicurezza è la nostra priorità, non la marca dei nostri slip". Alla petizione di Ghada, ripresa da avvocati specializzati, un portavoce di Ryanair ha risposto: "Il nostro personale di bordo ha raccolto 500mila euro in beneficenza in soli cinque anni e noi continueremo a sostenere il diritto del nostro staff di togliersi i vestiti per raccogliere soldi destinati a chi ne ha più bisogno".
Le questioni montano. Ma il business funziona, e l'inventore e amministratore delegato della più grande compagnia aerea del mondo non mostra incertezze: "Se non ci sono state guerre in Europa negli ultimi cinquant'anni - ha dichiarato al Guardian a novembre - è stato perché erano tutti troppo impegnati a viaggiare con Ryanair. Dovrei prendere il Nobel per la pace per questo - altro che Bono".
Cultura
20 dicembre, 2011Impazza in rete la satira contro la filosofia del risparmio di Ryanair, tra gruppi Facebook e consigli anti-pesabagaglio
Voli low cost? Ridiamoci su
L'E COMMUNITY