Attirata con un'esca in una trappola a tubo che si è subito rinchiusa alle sue spalle, l'orsa Dj3 non avrebbe mai immaginato di scatenare una mezza guerra tra Roma e Trento. Tutta colpa delle sue scorribande tra le valli Rendena e Giudicarie: qua un banchetto a base di pecore, là una scorpacciata di miele d'arnia o l'incursione in un pollaio. Tanto è bastato per spingere il governatore trentino Lorenzo Dellai a decretare la cattura dell'orsa. Un incidente di percorso quasi fisiologico, minimizzano gli esperti.
Sponsorizzato dall'Unione europea, il progetto "Life Ursus" ha gradualmente riportato l'orso bruno sulle Dolomiti di Brenta. I primi ad arrivare dalle riserve di caccia della Slovenia furono Masun e Kirka, nel 1999. A oggi, la popolazione di orsi censita in Trentino oscilla tra i 27 e i 31 esemplari. Con 21 cucciolate accertate negli ultimi nove anni, il ripopolamento sta seguendo i piani anti-estinzione. Ma la questione da ecologica diventa rapidamente politica. Dellai, che ha ereditato il progetto da una precedente giunta di centrodestra, non fa mistero delle sue perplessità. La cattura di Dj3, sancita da un'ordinanza della Provincia autonoma, è stata infatti contestata dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha presentato ricorso al Tar. La tesi: una simile decisione spetta al governo, non alla Provincia; e comunque, Dellai avrebbe potuto far catturare l'orsa discola solo se ne avesse importata un'altra. "E questo", spiega l'Avvocatura dello Stato, "proprio per assicurare la continuità della specie".
Ma le cose sono andate diversamente: l'orsa ribelle, che ha otto anni, è stata catturata e vivrà in cattività perché è aggressiva. E Dellai ribadisce: "Assurdo pretendere che sia Roma a gestire la presenza dell'orso sul nostro territorio". Forse, ma resta il fatto che se la Lega Nord ha già detto la sua sugli orsi sloveni quando, poche settimane fa, ha organizzato una sagra a base di spezzatino d'orso, bloccata dai Nas, l'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale, ribadisce l'esatto contrario: il ripopolamento procede a gonfie vele, e i danni provocati dai plantigradi, Dj3 compresa, non sono gravi.