Nuove durissime accuse contro il governo, imputato di scavi clandestini e danni permanenti al capolavoro archeologico luogo sacro per i musulmani. Il documento interviene su una ferita aperta del conflitto arabo-israeliano: la convivenza religiosa nel centro della capitale

Scavi clandestini. Danni alle strutture. Rovina del paesaggio. L'Unesco ha espresso una nuova, dura, condanna al governo di Israele per le condizioni in cui versa uno dei più importanti cuori archeologici del paese, il Monte del Tempio, a Gerusalemme. Luogo sacro per i musulmani, è considerato un "Patrimonio dell'umanità a rischio" dal 1982. E ai primi di luglio, con 13 voti a favore e solo due contro, il comitato internazionale che si è riunito a Bonn ha rinnovato la propria condanna.

Le accuse dell'Unesco a Israele sono, fra le altre, quella di condurre scavi clandestini nella città antica, che causano danni permanenti alle strutture del Monte del Tempio; di impedire i restauri e i lavori sulle testimonianze archeologiche e le moschee ai musulmani; di aver danneggiato profondamente l'integrità ambientale e visiva della collina e dei quartieri antichi o con la costruzione della "ferrovia leggera" di Gerusalemme; e di aver dato il via a progetti immobiliari che rischiano di rovinare scorci storici.

La condanna dell'Unesco interviene su una ferita aperta del conflitto arabo-israeliano, la convivenza religiosa nel centro della capitale. Alle osservazioni dell'organismo internazionale infatti il governo ha reagito con sdegno, parlando di una risoluzione "di parte". Ma il documento resta. E anche la Cnn pochi giorni fa aveva inserito la Cupola della Roccia fra le 25 meraviglie da vedere. Prima che scompaiano. Per colpa dell'odio.