Si è perso il contesto, il piatto si è rotto. I suoi ingredienti sono ovunque; lei non ?è più da nessuna parte 

Ai tempi in cui era spietato, rivoltante e irresistibile, “Il Male” fece commentare un provvedimento economico dall’immagine di un lavoratore che buttandosi nel vuoto urlava: «Piatto ricco, mi ci ficco!». Proprio un piatto ricolmo ?di pietanze variate era la «satura» latina che ha dato nome al genere satirico, all’insegna del «ce n’è per tutti i gusti ?(e i disgusti)». Era il 1978, epoca di Dc e leggi speciali; nessuno si preoccupò più di tanto di quanto “Il Male” pubblicava.

Se oggi la satira ci preoccupa, eccome, non è soltanto perché vignette anti Islam danesi e francesi sono state punite ?in maniera feroce, e a “Charlie Hebdo” con una strage; né soltanto perché “Charlie Hebdo” ha poi offeso l’Italia ?e i terremotati.

Giocano almeno due altri fattori. Dopo gli anni Settanta, la satira ha preso in Italia un ruolo critico che, per varie ragioni, ?gli usuali strumenti mass-mediali non potevano svolgere o non riuscivano più ?a svolgere con l’efficacia di un tempo. Satira è anagramma di risata (anagramma che contiene anche un equivoco): la risata dell’elettore era più temibile di un suo ragionamento, finché l’elettore stesso non ha cominciato ?a prendere per ragionamenti le proprie risate. Il risultato è stato, tra l’altro, che in Italia la satira è stata drammatizzata: una vignetta non è più una vignetta.

Il secondo fattore è ancora più generale. Per definizione la satira non ha limiti, però ha sempre avuto delimitazioni. Da questo punto di vista, “Charlie Hebdo” ?è onesto: lì nessuno può legittimamente aspettarsi ricerca del buon gusto ?e astensione dalla canaglieria. Ma oggi le vignette vengono postate su Facebook e twittate, finiscono nei titoli dei tg o sulle magliette esibite sotto la camicia da Calderoli.

Ne deriva una perdita di contesto che ?è una prima condizione dell’equivoco. ?Il piatto della satura si è ormai rotto: bordi non ne ha mai avuti, ma ora non ?ha più neppure un piano, un sostrato. ?I suoi ingredienti sono ovunque; lei non ?è più da nessuna parte.