Lo show di Rai Uno ha regalato una serata di magia. Ma una sola e niente più. Lasciandoci con l'illusione che fosse possibile la buona tv

No, non si fa . Non si lasciano incollati davanti alla televisione milioni di spettatori con piacere della bellezza assoluta, della contaminazione, dell’ironia, dell’eleganza, della precisione per poi abbandonarli senza un briciolo di pietà alla triste programmazione quotidiana.

Per una sola sera Roberto Bolle, quell’essere sovrannaturale a cui manca la parola è apparso all’improvviso su Rai Uno, illudendo, senza pietà, che si poteva fare. Che era possibile mettere in scena uno speciale con punte e tutù capace di lasciare col fiato sospeso dal primo all’ultimo rond de jambe. Sì, si poteva fare, una manciata di ore in cui a parlare era il corpo nudo. Un esempio di ottima televisione, ricchissima e sontuosa, come se per una sera sola, ?il pensiero comune fosse stato che in fondo il pubblico se lo meritava quel regalo di buon gusto.

Ma la cattiveria della compagnia messa in piedi da Roberto Bolle, l’uomo volante che ha avuto, tra gli altri, il merito di mostrare ai comuni mortali alcuni muscoli nel corpo di cui si ignorava bellamente l’esistenza, è stata quella di apparire con un salto per dileguarsi dietro alle quinte degli ordinari palinsesti. È cominciato così questo 2019, con un guizzo di colorata intelligenza, tra un can can e una (benedetta) mutanda rossa, tra un passo a due con una macchina sulle note di Battiato e l’omaggio alla tragedia di Genova, tra Paganini e Simon & Garfunkel. Ed è finito subito. Insomma, un gioco impietoso, come il miraggio degli esploratori abbandonati tra le dune del deserto. Che credono di vedere una meta, un traguardo vicino. Ma all’improvviso si ritrovano circondati dall’inutile sabbia del sabato sera. P

assando come un tappo di champagne dalla citazione altissima di Frankenstein Junior alla fantascientifica bellezza ?di Alessandra Ferri, dalle gambe infinite ?di Melissa Hamilton allo smoking del delizioso Pif, il peso del panettone accumulato nella notte di Capodanno è svanito regalando un senso di piacere leggero come se guardare la televisione funzionasse per una volta da digestivo.

Ma la crudeltà è questione di un attimo, esattamente quanto è durato “Danza con me”. Lasciando un inconsolabile vuoto, che nessun volteggio nel velluto di Milly Carlucci potrà colmare.

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SEMAFORO VERDE
Dieci milioni di persone ha ascoltato il Presidente della Repubblica parlare a reti unificate di rispetto, tolleranza, principi. Praticamente il pubblico del Festival di Sanremo ha seguito Mattarella che diceva basta odio, basta insulti. Con fermezza e la Costituzione in bella vista. Il 2019 si è presentato bene. Speriamo continui così.

SEMAFORO ROSSO
Premesso l’amore per ?i mestoli e i fornelli, non ?si capisce bene il senso ?di Masterchef All Star: i concorrenti umiliati, schifati e scartati delle precedenti edizioni tornano per farsi umiliare, schifare e riscartare una seconda volta. Alla fine persino ?il vincitore sarà un numero due. ?Come tombola e tombolino.

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