La conduttrice è donna. Fa ridere. E mena durissimo. Praticamente imperdonabile

Al presidente Mattarella l’ha detto secco e dritto: «Presidente ci scusi. Ci scusi per quello che le facciamo passare noi italiani». Un editoriale in tre parole, un monologo di quelli che scrivi una volta e quando lo reciti viene giù il teatro. Invece Maria Giuseppina Cucciari detta Geppi se l’è giocato così, mentre snocciolava i ringraziamenti per la presentazione dei David in Quirinale, senza cambiare espressione né tono. Così come d’abitudine d’altronde.

Capace di ritagliarsi un posto privilegiato negli universi a rischio scomparsa, vuoi il mondo dei libri, dei radioascoltatori o del pubblico televisivo della notte, purtroppo non verrà ricordata per le parole rivolte al Capo dello Stato, anche lui una categoria protetta in fondo, come la stessa Geppi, che è donna, intelligente e portatrice sana di sarcasmo. Ma il suo stile è questo, tipo marchio di fabbrica.

Una delle poche che Pippo Baudo non si vanta di avere scoperto, Geppi ha svolazzato per le reti Mediaset senza farsi problema alcuno di sparare a zero con le sue battute leggere come una zampata di elefante dedicate al proprietario maximo, si è forgiata del titolo di “orpellica”, saltellando tra un programma e l’altro per distribuire equamente giudizi e aggettivi, da i ballerini di “Amici” ai politici delle tribune. Per approdare a un orario improponibile a raccontare le persone.

Nei suoi programmi su Rai Tre, rigorosamente riservati a chi ancora crede che le parole vadano ascoltate e non solo lette sulle storie di Instagram, Geppi Cucciari si è mossa con agio lasciando spazio a nonni, secondi, infedeli e Recalcati di ogni genere. Persone insomma, che si incontrano per strada, con cui si chiacchiera in salotto o che si trovano a strimpellare il violino in metropolitana. Con tutti, oggi come ieri, armata di clava, ha alzato le spalle e senza alzare mai la voce ha menato durissimo. Certo un difetto, uno di quelli gravi, ce l’ha: non è un maschio.

Non è Jimmy Fallon, non è Alessandro Cattelan, non è Saverio Raimondo. È una signora, con tacchi, rossetto e un sorriso smagliante che se dio vuole elargisce con la giusta generosità. E a molti questo proprio non va giù. Per un tempo vergognosamente lungo, così per dire, ci si è interrogati sui suoi rapporti post matrimoniali. E se fosse e quanto e come realmente dimagrita di ben due taglie. Che si sa, sono notizie degne di nota, soprattutto se si parla di una donna colpevolmente capace di maneggiare la materia satirica con la facilità con cui si indossa un bracciale. Ma nessuno è perfetto. E a volte certe colpe non si perdonano.