Fotografia
Lei e lui, storia d’amore e di energia: Paolo Ventura vince il Driving Energy 2022
Due acrobati che si affidano l’uno all’altra. In un universo metafisico, omaggio ai maestri del ’900. Ecco l’opera che si aggiudica il Premio Fotografia Contemporanea di Terna
La guida e la trasmissione dell’energia sono prima di tutto un fatto umano. Così la giuria del “Premio Driving Energy 2022 – Fotografia Contemporanea” di Terna motiva la vittoria di Paolo Ventura del “Cameras on Driving Energy”, prima edizione del concorso che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. Ventura vince la categoria Senior con l’opera “I Ginestra”. Una coppia di acrobati che conta uno sull’energia dell’altra. Intorno, un mondo metafisico che ricorda la pittura di maestri novecenteschi e che in effetti ingloba le tecniche pittoriche partendo da una base fotografica. È un linguaggio sperimentale e autoriale, quello di Ventura, che trasfigura luoghi della realtà trasportandoli su un piano di favola.
“I Ginestra” è una storia d’amore, raccontata attraverso tre immagini, il ritratto della straordinaria energia che viene a crearsi tra due persone. Così l’artista la descrive a L’Espresso: «Ho trovato in un mercatino un archivio fotografico di una coppia che negli anni Venti e Trenta si esibiva per strada a Milano. Erano sempre loro due che si tenevano in sospensione, con questa energia molto bella fra loro. Così ho utilizzato le foto e le ho reinserite in un mondo immaginario di cartone che ho costruito io intorno alle immagini vere di loro due, ridipinte».
Paolo Ventura «dà così un’interpretazione originale, sottile e allo stesso tempo ricca di implicazioni e rimandi», come affermano il curatore e presidente del PalaExpo Marco Delogu e la Giuria composta da Salvatore Settis, Lorenza Bravetta, Elisa Medde, Emanuele Trevi, Jasmine Trinca, e Massimiliano Paolucci e supportata dal Comitato di Presidenza del Premio, Valentina Bosetti e Stefano Donnarumma.
Insieme a Ventura, Gaia Renis, 23 anni, conquista il Premio Giovani con l’opera “Stereocaulon vesuvianum”. Un lavoro che prova a fotografare l’invisibile e immortalare l’energia microscopica. Le tre fotografie rappresentano l’ecosistema del lichene vesuviano, la vita nei luoghi più impervi. Tre Menzioni speciali sono state assegnate ad Andrea Botto con “Onda d’urto”, Mohamed Keita con “Camminare e camminare…” e a Eva Frapiccini con “La porta di luce”. I cinque lavori premiati, insieme agli altri 35 finalisti scelti fra circa 1.300 partecipanti, rimarranno al Palazzo delle Esposizioni fino al 27 novembre. La mostra è a ingresso gratuito, col patrocinio del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, del ministero della Cultura, dell’Ambiente, della Regione Lazio e di Roma Capitale.
Le quaranta opere selezionate sono pubblicate nella terza edizione del volume “Driving Energy” e visitabili nel Metaverso attraverso una versione 3D. E anche questa è espressione di massima coincidenza fra arte ed energia, fotografia ed elettricità.