Cosa c'è di nuovo
I "nipoti" di Babbo Natale che realizzano i desideri degli ospiti delle Rsa
Da cinque anni un’associazione prepara i regali chiesti dagli anziani delle residenze sanitarie. Tra orecchiette e profumi, pasticcini ed Eros Ramazzotti
Chi ha detto che Babbo Natale non esiste? O che risponde solo le letterine dai bambini? A prova del contrario possiamo dirvi che negli ultimi cinque anni venticinquemila richieste natalizie di anziani ospiti in case di riposo sono state esaudite. L’uomo più famoso e formoso della Lapponia conta su un esercito di nipoti che richiama all’ordine proprio nel mese di dicembre e che sono già al lavoro.
Il programma è semplice: le Rsa raccolgono i desideri dei loro ospiti, si iscrivono alla piattaforma NipotidiBabboNatale.it, caricano le richieste e attendono che un volenteroso nipote ne scelga una e la realizzi, consegnando a mano o spedendo il regalo a chi, con molta speranza, resta in attesa. L’idea è venuta all’associazione “Un Sorriso in Più” che ha portato in Italia il progetto di Katerina Neumann, una ragazza della Repubblica Ceca che dal 2017 realizza la stessa iniziativa nel suo Paese. I desideri sono di tutti i tipi, perché la fantasia non passa con l’avanzare dell’età.
Tra i più gettonati: maglioni, tute calde e comode, ciabatte, profumi... E poi c’è chi si spinge un pochino più in là, d’altra parte, se si può sognare perché non farlo? Caterina chiede di poter incontrare Eros Ramazzotti, Francesca (91 anni) resta vaga, le basterebbe un cantante di brani degli anni ’50 e ‘60, Antonia (93 anni) si accontenta della tecnologia e vorrebbe delle cuffie per mp3. Qualcuno chiede uno strappo alla dieta: la centenaria Carla vorrebbe un cassetto di scorta di pocket coffee, Mario può mangiare solo un pasticcino e allora ne vorrebbe uno solo ma gigante con crema pasticcera e frutta.
Le Rsa iscritte sono già oltre 400 in tutta Italia. Chi aspira a diventare un nipote di Babbo Natale può consultare il sito e selezionare regione, città e fascia di prezzo. Si cerca di facilitare la possibilità d’incontro tra chi realizza il regalo e chi lo riceve, perché il momento della consegna è parte emozionate del dono stesso. Le barriere geografiche non spaventano i nipoti in missione: c’è chi è partito dalla Puglia per consegnare delle orecchiette sino in Lombardia a un’anziana conterranea.