Guide de L’Espresso / A tavola

Miele elfico e polli indonesiani: i cibi da supericchi che costano migliaia di euro all’assaggio

di Andrea Grignaffini   15 maggio 2023

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Patate dell’isola di Noirmoutier, meloni giapponesi da record. Breve antologia dei cibi più costosi ed esclusivi al mondo

Cibo di lusso, esperienze gustative per privilegiati, ingredienti dei piatti più esclusivi. Alimenti elitari che per la loro rarità e qualità superiore, spesso conferite da peculiari processi di lavorazione, hanno costi proibitivi. Essendo indissolubilmente correlati ai diversi periodi storici e sociali, possono variare per tipologia e valore. Ecco alcuni dei cibi più ricercati di oggi:

 

Miele Elfico. Ora costa “solo” 5mila euro al kg ma il primo barattolo (sempre di 1 kg) è stato venduto a 45 mila euro. Viene prodotto in piccolissime quantità e solo in una caverna profonda 1.800 metri nella valle turca del Saricayr, il miele invecchia su pareti minerali che contribuiscono a dargli un sapore unico. Portato alla luce da audaci operatori che sfidano sciami di api, questo oro liquido, stratificandosi in un ambiente freddo-umido, spesso si cristallizza e necessita di ulteriori lavorazioni per tornare morbido.

 

Patata Bonnotte dell’isola di Noirmoutier. È rinomatissima questa antica varietà di patata, venduta anche a 500 euro al kg. Piuttosto precoce, viene raccolta esclusivamente a mano tre mesi dopo la semina e prima della maturazione. Di piccole dimensioni e consistenza compatta; al nostro assaggio palesa un gusto nocciolato con un sottofondo iodato che deriva dal terreno sabbioso in cui cresce, ricco di alghe fucus.

 

Melone Yubari King. Il frutto più esclusivo proviene dal Paese del Sol Levante ed è un melone. Il terreno in cui si sviluppa e il trattamento riservatogli durante la coltivazione sono decisivi per la sua polpa che, al nostro assaggio, è meravigliosamente dolce con una persistenza davvero lunghissima. I pochissimi esemplari coltivati ogni anno, vengono venduti a coppie: le più costose sino a 20 mila euro.

 

Ayam Cemani. Una mutazione genetica rende questi polli indonesiani completamente neri: piume, cresta, zampe, occhi e perfino le interiora e lo scheletro. In netto contrasto il guscio delle uova color crema. La loro carne nera, rinomata in patria per poteri mistici e curativi, ha un sapore eccellente e nel piatto è visivamente di grande effetto. Un esemplare adulto che rispetti perfettamente gli standard della razza può arrivare a 4mila dollari.

 

Formaggio Pule. Per fare 1 kg di Pule, il formaggio più pregiato e introvabile al mondo, servono 25 litri di latte di asine nate e cresciute tra Serbia e Montenegro ed il prezzo della materia prima è di 4 euro al litro. Realizzato unicamente nella riserva naturale di Zasavica (dove solo per assaggiarlo si paga fino a 100 euro), il Pule è un formaggio granuloso a pasta bianca, non troppo stagionato, dal gusto deciso, terroso e un po’ acidulo. Un’eccellenza serba che costa fino a 1.300 dollari al kg.

 

DOLCE
Gli amari. Se gli amari…“dolci” ci lasciano perplessi la cultura italiana dell’amaro è davvero un punto di forza della parte conviviale della cucina. Possente e intransigente reset finale con quel quid di idealmente medicamentoso che ci favorisce la digestione. Una sapienza italica che tocca la Penisola del genius loci.

 

E AMARO
Il salume con le posate. Come ben sanno coloro i quali abitano in zone dove il salume nasce, la posata è bandita. Sia per un fatto ergonomico che per un fatto di dissonanza con l’acciaio i salumi non vanno “forchettati”. Meglio una presa morbida a temperatura corporea con le dita: profumo, vista e gusto ci guadagnano.